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25 aprile, dalla Sardegna il sacrificio per la libertà

25 aprile, Sardegna, partigiani

La Sardegna protagonista nella storia del 25 aprile. A 75 anni di distanza infatti l’Isola ricorda il ruolo avuto nella lunga lotta per la Liberazione, nel ’45, dal tallone nazifascista. Se è vero che tanto spesso si rimarca l’importante attività partigiana del nord dello Stivale, contro tedeschi e camicie nere durante la guerra civile, è doveroso comunque rendere merito al sacrificio di tanti sardi combattenti. Lontani dalla propria terra, allo sbando dopo l’8 settembre, per i propri ideali o per sfuggire all’arruolamento coatto, numerosi si sono così uniti alle formazioni di lotta all’occupante tedesco. Senza contare inoltre quella forma di Resistenza “plurale” che vede protagonista, tra i tanti, anche La Maddalena, nello scontro armato, subito dopo l’Armistizio, tra soldati tedeschi e italiani. E nell’Isola il quasi centenario Efisio Sanna ne è tutt’ora lucido testimone.

25 aprile, i sardi nella Resistenza. Quei lucidi testimoni della storia

Oggi, nella giornata del 25 aprile, il coraggio di chi, giovanissimo, ha combattuto per la libertà deve trovare spazio nella memoria collettiva. “Sono stati circa 4000 i sardi nella Resistenza nazionale”, ricorda Marco Sini dell’Anpi. “Un po’ tra partigiani e un po’ tra componenti del ricostituito esercito italiano”. E allora sono tante le storie e le vicissitudini di chi, contro l’occupante germanico, ha lottato sino all’ultimo e ancora oggi può dare lucida testimonianza. “A Cagliari c’è Antonio Nino Garau, già comandante ‘Geppe’ della brigata garibaldina Aldo Casalgrandi, nel Modenese. E ancora, il monserratino Claudio Perra, classe ’23, carabiniere del fronte di resistenza romano, alle dirette dipendenze del colonnello Frignani”.

25 aprile, Marco Sini
Marco Sini dell’Anpi e il comandante ‘Geppe’ Nino Garau. Foto di Marco Sini.

L’Italia in guerra, il sangue sardo in nome della libertà

Lucidi testimoni, ancora in vita, di un 25 aprile che piano piano si tende sempre più a dimenticare. Questi pochi sopravvissuti isolani diventano allora oro colato oggi per la memoria, troppo labile, dei giovani. Ma è tantissimo il sangue sardo versato sulle montagne del nord Italia, contro repubblichini e ‘crucchi’. “Si può ricordare il monserratino Nello Congiu del gruppo di azione anconetano, morto nel giugno del ’44. Senza contare i 90 partigiani sardi che hanno operato in Liguria e tra questi inoltre c’erano tre donne cagliaritane”.

25 aprile, le donne sarde in armi

Di quell’elenco, di recente ritrovato, di quei novanta partigiani isolani in Liguria Marco Sini ricorda anche tre donne cagliaritane impegnate nelle azioni partigiane. E non nel ‘semplice’ lavoro di coordinamento, ma combattenti in armi. “In aggiunta, ricordo il sacrificio di chi, dopo l’8 settembre, ha rifiutato di continuare a combattere al fianco dei tedeschi e sono stati mandati a morire nei campi di prigionia in Germania”.

25 aprile, dalla Sardegna il sacrificio per la libertà ultima modifica: 2020-04-25T10:55:25+02:00 da Gianmarco Cossu

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