Attilio Giurgola racconta la Sardegna, la cultura e la storia. E lo fa con il suo pennello da pittore che sulla tela lascia colori indelebili, come i ricordi di chi, sin da bambino, si è innamorato dell’arte. E ancora oggi, a 75 anni, continua a portarla nel cuore. Così, in una visita nel suo piccolo studio di Quartu Sant’Elena, i suoi dipinti parlano del suo amore per l’Isola. Dai ritratti agli incisi, con Antonio Gramsci e Grazia Deledda simbolo di orgoglio e fierezza per chi, arrivato dalla provincia salentina, ha scelto una terra lontana come casa sua. Sempre e comunque.
Attilio Giurgola, gli esordi e l’arrivo in Sardegna
«Ho iniziato con la pittura da quando ero bambino, a Melpignano, un paesino della provincia di Lecce. Poi l’approdo nel Liceo artistico di Cagliari» racconta semplicemente Attilio Giurgola. E da allora il pennello e i colori, lui non li ha più lasciati. Nemmeno quando, giovanissimo, è entrato in Polizia ed è stato trasferito in Sardegna per ragioni di servizio. «All’inizio non ero molto contento, vista la lontananza – racconta Giurgola – poi mi sono ambientato e ho messo su famiglia».
Il gusto del classico: una passione senza fine per Giurgola
Con grandissima disponibilità Attilio Giurgola mostra i suoi capolavori. E nel suo regno si respira a pieni polmoni il gusto del classico, che da sempre contraddistingue l’artista leccese. Tutto infatti sa di passato. Un orologio a pendolo pregevolissimo scandisce le ore della sua giornata e una piccola macchina da cucire ci riporta indietro nel tempo, almeno con il pensiero. «Chi ha una cultura classica può informare – spiega Giurgola – e io sono sempre curioso. Non mi devo mai accontentare, perché non esiste un capolinea».
Le mostre in Sardegna, il successo di Ghilarza
Sensibile e curioso. Attilio Giurgola non si ferma mai ed è sempre pronto a scoprire. Anche quando le difficoltà si fanno sentire, soprattutto quando organizzare una mostra, degna vetrina per un pittore, è sempre più in salita. Eppure, in giro qua per l’Isola, di rassegne non ne sono mancate. Come quella all’Exmà, ad esempio, oppure al Palazzo Regio: disegni e incisi infatti in stile espressionista. E in tutto questo, inoltre, non manca il successo, come quello della mostra dell’Associazione Antonio Gramsci di Ghilarza, nel 2005. « Mi sono appassionato di Gramsci per via della sua sensibilità. La sua è stata un’infanzia difficile, con una deformazione alla colonna vertebrale. Si vergognava tanto ma poi si è riscattato».
Attilio Giurgola, alcune opere gramsciane
Di Antonio Gramsci sono tanti i ritratti che arricchiscono la galleria di Attilio Giurgola, che non manca mai di immortalare la Sardegna nella sua quotidianità. C’è, ad esempio, quello a forma di triangolo dal titolo “Transiti di un deportato“: « Lasciava sempre qualcosa di sé in varie parti di Italia, durante il suo esilio». E ancora, nella rassegna delle opere del pittore pugliese c’è il dipinto che ritrae il politico sardo circondato dalle api: « “Gramsci con le api”. Rappresentano la classe operaia, nell’ottica di una rivoluzione lungimirante e intellettuale».
Gramsci e Deledda, due grandi amori infiniti
Sebbene l’amore per Gramsci sia tanto – con i volumi dei “Quaderni dal Carcere” conservati gelosamente dal pittore salentino – Giurgola nutre inoltre una grande passione, tra le varie, anche per Grazia Deledda. È del 2005 infatti una bella rassegna di opere a Cagliari, nella via San Lucifero. Le idee e la voglia di fare c’è sempre. L’età per riposarsi infatti è ancora molto lontana: «Il treno va sempre, non mi voglio fermare. Solamente Dio ci penserà».