Basilica di Santa Croce a Cagliari: da sinagoga ebraica a chiesa cattolica

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Basilica di Santa Croce a Cagliari: da sinagoga ebraica a chiesa cattolica

Basilica di Santa Croce, incastrata tra le case dell'antico ghetto ebraico

Incastonata nello storico quartiere di Castello, la Basilica di Santa Croce è un luogo di culto ricco di storia. Originariamente sinagoga, l’edificio è stato riconvertito a chiesa in seguito all’espulsione della comunità ebraica che risiedeva nel luogo. Degno di nota l’impegno della diocesi nel riproporre la Santa Messa nella sua forma più tradizionale, ovvero rigorosamente in lingua latina.

Tra passato e presente

Facciata della Basilica di Santa Croce

In origine, la Basilica di Santa Croce era una sinagoga della cosiddetta Giudaria di Cagliari, ovvero l’antico quartiere ebraico situato nel cuore del quartiere di Castello. Tuttavia, non tardò molto da che l’edificio subì una conversione al culto cattolico. Difatti, in seguito all’emanazione dell’Editto di Ferdinando II del 1492, l’intera comunità abbandonò in massa il luogo di origine. Il decreto reale, promulgato dalla Corona di Spagna, aveva come obiettivo quello di cacciare i fedeli ebrei e musulmani che rifiutavano di abbandonare il proprio credo in favore di quello cattolico.

La conversione a Chiesa Cattolica e i molteplici restauri

Intorno al 1500, dunque, l’edificio divenne chiesa e, per volontà dell’allora Arcivescovo di Cagliari, le sue cure divennero responsabilità dei Padri Gesuiti. Questi si impegnarono anche nella costruzione, in una struttura adiacente, di un Collegio. In questo stesso periodo, la Basilica di Santa Croce va incontro alla sua prima grande opera di ampliamento e riqualifica. Conclusasi intorno al 1661, i lavori avvennero principalmente grazie al cospicuo lascito della Nobildonna Brodo. Il cambiamento maggiore, in seguito a tali lavori, è da ritrovarsi nell’orientamento della chiesa. Il portone di ingresso, da principio sito in via Corte dall’Appello, è infatti ora situato nell’odierna piazza Santa Croce. Una generosa donazione del Giudice della Reale Udienza, permise ai Gesuiti di dare il via ad un ulteriore opera di ammodernamento della Basilica, nei primi anni del 1700.

All’alba del XIX sec., Vittorio Emanuele I elevò ufficialmente la chiesa al rango di Basilica. Affidata alla mani dell’Ordine Cavalleresco dei Santi Maurizio e Lazzaro, l’ormai Basilica di Santa Croce subisce dei nuovi lavori di restauro. Stessa sorte cui andò incontro il Collegio. Nel tempo, questa la costruzione ha assolto molteplici funzioni: da Stamperia Reale a Tribunale della Reale Udienza, da Corte d’Appello a Facoltà di Lettere.

Dopo un lungo periodo di chiusura forzata, causa restauri, la Basilica ha aperto nuovamente le sue porte ai fedeli nel 2007.

Esterno e interno della Basilica di Santa Croce

interno della Basilica di Santa Croce

Rinchiusa tra le case dell’antico ghetto ebraico, è del tutto impossibile riuscire a fotografare per intero la facciata della Basilica di Santa Croce. Su di essa, è tuttavia, si può scorgere con facilità lo stemma dell’Ordine dei Gesuiti, racchiuso all’interno di due cornicioni, e lo stemma della famiglia Brodo, in onore della generosa benefattrice.

A differenza di quanto si possa pensare ammirandone l’esterno, visto il limite di spazio, la Basilica ha un aspetto imponente. Possiede un unica navata e ai suoi lati prendono posto delle piccole cappelle ornate in marmo policromo, al cui interno sono conservate preziose opere d’arte risalenti al XVII e XVIII secolo.

Nell’abside, al di sopra dell’altare, si possono trovare i caratteristici affreschi di San Maurizio e San Lazzaro realizzati, per volere dell’Ordine Cavalleresco, dal pittore Antonio Caboni.

Basilica di Santa Croce a Cagliari: da sinagoga ebraica a chiesa cattolica ultima modifica: 2019-03-04T16:07:59+01:00 da Andreana Perla

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