Bianchittos, biancheddos, bianchinos. Tanti nomi per un’unica piccola delizia: i bianchini sardi. Si tratta di tipici dolcetti della tradizione, conosciuti ed amati in tutta l’isola. All’apparenza potrebbero sembrare delle comuni meringhe. Eppure, si differenziano da esse per ingredienti, come le immancabili mandorle, e consistenza. Il perfetto bianchino sardo ha infatti un guscio croccante e un cuore morbido e cremoso.
Origini e curiosità
Sappiamo, con una buona dose di certezza, che le meringhe classiche sono presenti Europa fin dagli inizi del XVIII secolo. Non sappiamo, tuttavia, come siano arrivate in Sardegna, né come si siamo evolute nei bianchini sardi.
Ad essi, tuttavia, sono legati alcuni aneddoti. Uno di essi svela, ad esempio, il segreto per la buona riuscita del dolce. Il mistero è presto svelato: chi si accingeva a montare gli albumi doveva essere in assoluta solitudine. La presenza di altri sguardi, infatti, poteva compromettere la preparazione!
Tradizionalmente, i bianchini fanno la loro apparizione sulle tavole in occasione delle feste. Non solo festività religiose, però. Sono infatti onnipresenti anche, e soprattutto, in occasione di battesimi, cresime e matrimoni.
La ricetta dei bianchini sardi
La preparazione in sé dei bianchini sardi è piuttosto semplice. Eppure sono necessarie alcune piccole accortezze. In primis, occorre prestare attenzione alla scelta degli ingredienti. Lo zucchero è bene che sia macinato fine, affinché sia ben solubile. Le uova da cui proverranno i nostri albumi, poi, dovranno esser tolte dal frigo almeno mezz’ora prima della preparazione. Il succo di limone, a differenza della scorza, non è obbligatorio ma contribuirà a rendere i bianchini lucidi.
Per quanto riguarda l’aggiunta o meno di sale, esistono due differenti scuole di pensiero. È vero che una piccola dose di salinità contribuisce ad esaltare il dolce del prodotto. Nel nostro caso però potrebbe dare adito ad alcune problematiche. Se non si presta attenzione, infatti, il sale potrebbe favorire la liberazione di liquidi al momento della cottura. Il risultato? Non un cuore morbido e cremoso, bensì un interno cristallizzato e tutt’altro che invitante. Ultima piccola accortezza per dei bianchini sardi perfetti, riguarda la cottura. Questa deve essere lenta e a temperature basse. Nessuna fretta, insomma!
Assimilati i provvidenziali accorgimenti, andiamo a vedere gli ingredienti.
140 gr di albumi (equivalgono agli albumi di circa 4 uova medie)
400 gr di zucchero
scorza di limone
succo di limone (qualche goccia all’occorrenza)
mandorle (sgusciate e tagliate a listarelle)
granella di zucchero colorata o argentata
Preparazione
L’inizio della lavorazione è del tutto simile a quello di una meringa. Versate quindi gli albumi e lo zucchero all’interno di una planetaria oppure di una ciotola, se usate un normale sbattitore elettrico. In questa fase, se vi garba, aggiungete qualche goccia di succo di limone. Montate a neve il prodotto: ricordate, deve essere soffice e spumoso. Aggiungete ora le mandorle e la scorza di limone. Mescolate delicatamente con la spatola, facendo attenzione a non smontare il prodotto.
È il momento di dare forma ai bianchini sardi. Se ne siete provvisti, potete utilizzate una sacca poche, ma anche due semplici cucchiai possono essere più che utili allo scopo. Decorate con la granella di zucchero e infornate. Badate, quella dei bianchini sardi non è una vera e propria cottura ma piuttosto un’asciugatura. Per far ciò potete metterli nel forno caldo, ma con temperatura controllata tale da non superare i 150°, per circa 5 minuti. Dopodiché proseguite per 2 ore a 100°, lasciando uno spiraglio aperto nel forno in modo che evapori l’umidità.