L’indirizzo è segnato in tutte le guide turistiche: via Università 32, ma pochi si fermano. Hanno appena superato la torre dell’Elefante e svoltato, colpiti dall’imponenza dell’edificio che si solleva lungo la via. Notano la targa, Biblioteca Universitaria, sbirciano oltre la porta e poi proseguono.
Un’attrazione turistica per veri intenditori
Diverso è per chi quella porta l’ha superata. «Davvero sorprendente», «Ti lascia senza parole, «Incantevole», «Una delle più belle attrazioni di Cagliari». Così gli utenti del noto portale di recensioni online Tripadvisor descrivono la Biblioteca Universitaria nel quartiere Castello. Sorpresi di trovarsi nella quiete più assoluta, lontani dai rumori delle vie del centro. Un luogo in cui il tempo sembra essersi fermato tra antichi libri che profumano di carta e inchiostro. E il pensiero corre a secoli prima, quando quella biblioteca era frequentata da studenti e intellettuali.
Biblioteca Universitaria: il patrimonio e le sale storiche
Fulcro delle biblioteca la Sala Settecentesca, dove scaffali di color avorio riempiono le pareti della grande sala rettangolare. Al di sopra un ballatoio che corre lungo i quattro lati della stanza. Ampie finestre e lucernai inondano la sala di luce. Un tempio della cultura che custodisce ordinatamente un patrimonio composto da oltre 500.000 unità bibliografiche tra cui più di 6000 manoscritti, 6500 disegni, stampe e carte geografiche, 236 incunaboli, libri stampati con la tecnica a caratteri mobili risalenti al XV secolo. Rilevanti anche gli oltre 5000 testi risalenti al XVI secolo e una ricchissima raccolta di materiale bibliografico sulla Sardegna. La biblioteca si compone inoltre di altri ambienti storici tra cui la Cappella con volta a botte utilizzata per la conservazione e consultazione del materiale raro.
La rinascita dell’Università di Cagliari con la sua biblioteca
Istituita nel 1764, questo ambiente faceva parte di un progetto più ampio di rifondazione sabauda dell’Università di Cagliari. Il nuovo ateneo in stile tardo-barocco venne costruito sotto il regno di Carlo Emanuele III e del ministro Bogino. I risultati erano sotto gli occhi anche del Canonico Spano che nel 1861 pubblicò la prima guida dedicata interamente della città. “Tutto l’edifizio di bella architettura è di due piani oltre il terreno ed abbraccia il Museo, la Biblioteca, la Segreteria, l’aula maggiore per le funzioni accademiche e le sale per le scuole”. I lavori per il completamento della biblioteca proseguirono sotto il Regno di Vittorio Amedeo II che inaugurò la biblioteca nel 1785.
Biblioteca Universitaria: patrimonio dell’intera città
Il cuore della collezione era rappresentato dalle opere inviate dallo stesso re Carlo Emanuele e dal ministro Bogino, oltre “a quelle che si stampavano in Cagliari, per l’obbligo imposto alle Stamperie Cagliaritane di presentare un esemplare delle loro edizioni”, prosegue nella sua guida il Canonico Spano. La biblioteca si arricchì poi notevolmente dalle opere dei Gesuiti dopo la loro soppressione nel 1773 e grazie a numerose donazioni. Tanto che gli 8000 volumi originari, divennero 70.000 alla fine del 1800. Numerosi anche gli intellettuali e studiosi che contribuirono alla crescita del patrimonio librario: Domenico Alberto Azuni, Ludovico Baylle, Giovanni Spano, Pietro Martini ed altri ancora.
Ora le sale storiche, come tutta la biblioteca, sono sotto la tutela del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Per favorirne la conservazione, negli anni 80 furono avviate attività di restauro dei fondi librari, la microfilmatura di gran parte del materiale raro e pregiato. Lo storico palazzo oggi ospita il Rettorato e l’Aula Magna della Università.
Che bella!