I principali problemi che presentavano le città dell’Isola nei primi anni Venti del Novecento erano la singola attenzione sull’architettura piuttosto che sull’intero contesto. La risposta che il regime fascista propose allora si basava su due punti. Da una parte la creazione di piani regolatori e dall’altra la realizzazione di interventi di sventramento e diradamento. Tali piani prevedevano però la sovrapposizione del nuovo agli antichi nuclei cittadini e l’assenza di analisi di tipo demografico. Ciò causò incertezza nella visione globale del problema urbano. Specificamente, Cagliari fu interessata da un solo piano regolatore, con concorso bandito nel 1929, che tra lentezze burocratiche e problemi vari venne presentato unicamente nel 1938. Arenandosi poi ulteriormente e presentando un superamento a seguito della legge urbanistica del 1942 e dai danni provocati dal bombardamenti aerei nel 1943.
Scuola Attilio Mereu, un’opera pubblica a Cagliari durante il Regime
La quantità di opere pubbliche a Cagliari finanziate durante il regime con ingenti fondi statali fu notevole. Accanto alle grandi opere stradali, furono numerosi gli edifici pubblici come istituti universitari, scuole e palazzi comunali. Queste furono soltanto alcune delle tipologie architettoniche realizzate. Strutture che oltremodo denunciavano la gravissima carenza di edifici appropriati che ancora i centri abitati isolani lamentavano. Spesso questi edifici risentivano di quello stile ministeriale che caratterizzava parte dell’architettura dei primi decenni del Novecento. Cosi come erano altrettanto frequenti le costruzioni che rispondevano ai canoni del Funzionalismo. Ribadendo le contraddizioni del fascismo in termini di architettura. Un esempio di architettura realizzata durante il Ventennio fascista in Sardegna è la scuola all’aperto, Attilio Mereu.
Scuola all’aperto Attilio Mereu di Ubaldo Badas
La scuola Attilio Mereu risulta situata nell’area dell’antico bastione di San Carlo, nello stesso terrapieno sistemato dal progettista Ubaldo Badas. Tale struttura venne realizzata per essere un un punto di riferimento per i bambini affetti da malattie polmonari come per esempio la tubercolosi. L’edificio sottintende a criteri puramente funzionali e razionalisti tipici dell’architettura in quegli anni. Sviluppato nel 1933, si estende tutto su un piano occupando un’ampia superficie. La struttura presenta un corpo asimmetrico e un braccio centrale sporgente a semicerchio. Mentre le aule realizzate al suo interno si presentano con volumi sfalsati allo scopo di ottenere un’illuminazione naturale dall’alto.
Il degrado della struttura dalla chiusura nel 1999
L’edificio attuale si presenta molto diverso rispetto a quello originale. Difatti, nel tempo lo stabile ha cambiato varie destinazioni d’uso, ma sempre come edificio scolastico. Chiudendo poi, definitivamente i battenti nel 1999. Le recenti condizioni derivavano dall’occupazione abusiva della struttura sgomberata soltanto nel 2017 dal Comune di Cagliari, attuale proprietario dell’immobile.