Soffia il vento, ma quando il caldo si fa sentire, sale la voglia di mare. Dove andare allora? A Cagliari, la gente ha la risposta giusta. Calamosca diventa la meta ideale per chi vuole trascorrere una giornata di sole, in primavera o in estate, e respirare aria salmastra. Una ricetta classica, quella adottata spesso dai casteddai, che per evitare di “mangiare sabbia” al Poetto corrono ai ripari, specie quando tira il maestrale, nella caratteristica spiaggetta, frequentata dai residenti della zona, insieme a tanti turisti.
Calamosca, una spiaggia protetta dalla natura
Quattro chilometri la separano dal centro cittadino, con il lungo viale che sale dal quartiere di San Bartolomeo. Calamosca si presenta così, in una piccola insenatura, protetta, a ovest, dalla Sella del Diavolo, nome leggendario e oggi luogo di interessanti escursioni zaino in spalla, a est, invece, dal Capo Sant’Elia. A ridosso, il litorale del Poetto, lunghissimo e frequentatissimo in estate, e dalla spiaggia ecco un sentiero che permette al visitatore di godere delle bellezze del Golfo degli Angeli, insieme ad altri paradisi naturali, come Cala Fighera.
Calamosca, la spiaggia ai piedi della torre
Una volta percorso il lungo e alberato viale – qualcuno, audacemente, lo fa a piedi – Calamosca, non la si vede subito. Bisogna affacciarsi dall’alto muro che la sormonta e scendere le scalette, sempre uguali nel tempo, per ammirare questo splendido angolo di Cagliari. Sul colle di Sant’Elia, nella zona di San Bartolomeo, la torre di Calamosca, con il faro, a dominare la spiaggetta, da cui prende il nome. L’impianto della torre risale al 1638, costruito a scopo difensivo anti-barbaresco dagli spagnoli. Un tempo, di altezza inferiore rispetto a quella odierna, era detta anche torre de armas, per i cannoni che ospitava, o anche torre de segnali, per i messaggi militari inviati al Castello.
Calamosca, sempre uguale nel tempo
La spiaggia di Calamosca rimane identica nel tempo, nonostante tutto. Nelle gradevoli mattinate primaverili è luogo ideale per una picchettata all’ombra degli alberi, dietro l’hotel omonimo. D’estate, è meta balneare di cagliaritani intenditori, anche se le sue modeste dimensioni fanno sì che in un’ora si registri il sold-out senza avere neanche il tempo di accorgersene. Mare limpido e smeraldino, un tempo le famose “ruote” erano l’attrazione dei ragazzini, che da esse amavano tuffarsi. Oggi quei copertoni di gomma di ruota militari non ci sono più, ma la sabbia e i ciottoli rimangono inalterati.