«Per noi bambini questo era un periodo bellissimo. La bancarella di zia Margherita vendeva dolci di saba e caldarroste. Per la festa dei santi andavamo nelle case e ci davano melagrane, fichi secchi, mele cotogne e dolci come papassine e ossus de mottu». Albertina Piras, classe 1952, è per tutti Pinuccia, la maestra che per 42 anni ha insegnato nella scuola elementare del suo paese a Villamar.
Albertina Piras: una vita di ricordi e esperienze da tramandare
Curiosa e entusiasta, fin da giovanissima sente il bisogno di raccogliere modi di dire, leggende, ricette, fatti di vita quotidiana che racconta agli alunni e compaesani con giornalini scolastici e libri. Da qualche anno li condivide anche con una comunità virtuale di oltre 100.000 membri grazie a un sito internet e diverse pagine facebook che gestisce con un affiatato gruppo di lavoro. «La mia vita è sempre stata in compagnia delle persone. Tutto quello che vedevo e sentivo riguardante la nostra cultura mi sembrava così importante e meraviglioso che sentivo la responsabilità di conservarlo».
I dolci della tradizione a base di saba
Questi giorni Albertina Piras è impegnata nella preparazione dei dolci di saba o sapa, lo sciroppo di uva ottenuto dalla prolungata cottura del mosto di uva. Una volta pronta si conserva a lungo e si utilizza per la preparazione di dolci come su “pai saba”,“sa trutta de saba”,“tiliccas”,“is pabassinas”, sia nella forma classica di biscottino che nella forma conica. Ingredienti, procedimento e foto, oltre ad essere pubblicate sul sito e sui social, vengono raccolte in libretti scaricabili gratuitamente da tutti gli utenti.
Dolci di saba: il pane dolce delle feste
Di origini molto antiche, su pai saba, è un pane dolce da impastare e lasciar lievitare, preparato soprattutto in autunno e inverno per occasioni importanti come Tutti i Santi e per la Festa dei Morti. Ingrediente principe la saba, unita a uvetta e frutta secca. Il tocco finale è la decorazione. Dopo aver spennellato il dolce con la saba, la parte superiore si decora tradizionalmente con zuccherini colorati o con mandorle infisse.
Dolci di saba: gli ossus de mottu
Discorso a parte meritano gli ossus de mottu, le ossa del morto che, a discapito del loro nome, a Villamar hanno la forma stilizzata di un pesce. Un simbolo molto antico della religione cristiana, già presente nelle prime catacombe romane. A base di mandorle e saba, l’impasto veniva poi arricchito da spezie. Croccante al primo morso, questo biscotto all’interno ha una buona consistenza che non diventa mai secca.
Albertina Piras e il potere della condivisione
Ma è la condivisione il vero segreto dell’attività di Albertina Piras. Ogni ricetta diventa l’occasione per riaprire capitoli del passato e ampliare le conoscenze grazie ai ricordi e alle esperienze di ognuno: «Recentemente mi è capitata una cosa bellissima. Ho preparato le tiliccas e postato sulla pagina facebook la ricetta con i miei accorgimenti. Una ragazza, evidentemente molto brava in cucina, ha pubblicato la sua foto del dolce dopo averli provati. Erano una meraviglia, a me non sono venuti così! Questo ti fa capire che solo svelando la ricetta ti arricchisci perché un’altra persona mettendola in pratica la perfezione e ti aiuta a crescere».