Conosciuto anche come Su gattò de Mendula o gattò, si differenzia dal classico croccante di mandorle. Il gateau sardo, infatti, prevede l’aggiunta di miele, scorza e succo di limone. Alla base troviamo sempre le mandorle, come da consuetudine della tradizione dolciaria dell’isola. Per la sua importanza, il piccolo dolce a forma di rombo è persino entrato a far parte del PAT. È stato cioè inserito nella lista dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali della Sardegna. Un traguardo non da poco, considerando le sue antiche e umili origini.
La storia
Contrariamente a quanto si possa pensare, il gateau sardo non ha origini francesi. Si tratta bensì di una naturale evoluzione di antichi dolci di ispanica memoria. I suoi natali risalirebbero infatti al periodo della dominazione spagnola dell’isola.
In origine si trattava di una preparazione a base di ceci tostati, arricchiti di miele o sapa. Con il tempo però il legume ha lasciato spazio alle mandorle. Allo stesso modo, si è preferito l’utilizzo di zucchero e di limone, anche se il miele risulta ancora ben presente.
Per festeggiare ricorrenze speciali, con la preparazione base si costruivano delle vere e proprie sculture. Tale usanza è andata purtroppo a perdersi. Il gateu sardo che conosciamo, oltre a presentare la riconoscibile forma a rombo, lo si trova oramai durante tutto l’anno.
A riprova della grande notorietà e dell’apprezzamento proveniente da tutta l’isola, lo si trova citato anche nei libri. Uno su tutti, il romanzo Canne al vento, che valse alla Deledda il premio Nobel nel 1926.
La ricetta del gateau sardo
Come spesso capita con le ricette tradizionali, anche il gateau sardo ha visto negli anni tante rivisitazioni. Una delle varianti più conosciute riguarda l’utilizzo degli zuccheri. Alcune ricette prevedono la presenza del solo miele, rigorosamente di origine sarda. Altre, invece, auspicano la coesistenza del classico zucchero semolato e del suddetto miele. Proponiamo qui quest’ultima versione.
Gli ingredienti necessari per il gateau sardo sono pochi e di facile reperibilità.
300gr di mandorle
300gr di zucchero
miele sardo
scorza e succo di limone
Iniziamo la preparazione con il pelare e il tagliare a piccoli pezzi le mandorle. Per agevolare le tempistiche, potreste acquistarne di già sbucciate. Procediamo facendo sciogliere lo zucchero con un cucchiaio di miele e il succo di limone. Quando lo zucchero sarà ben sciolto, ma non ancora imbrunito, aggiungiamo le mandorle e la scorza di limone. Con molta attenzione, portiamo il composto alla caramellizzazione. Togliamo quindi dal fuoco e spargiamo il tutto su di un ripiano antiaderente.
Posizioniamo sopra un foglio di carta forno e appiattiamo con un mattarello. Lo spessore consigliato è di circa 1cm, o poco meno. Ricordiamo infatti che, nonostante il gateu sardo non sia un classico croccante, deve comunque scrocchiare! Prima che raffreddi, terminiamo con il taglio in forme romboidali. Se desiderate, in questa fase potete aggiungere delle decorazioni sulla superficie. Spesso, infatti, il gattò si trova adornato di perline colorate di zucchero. Servite freddo e fragrante su delle foglie di limone, come da tradizione.