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Gli stagni: importanti palcoscenici presenti nel territorio Sardo

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L’uomo in generale valuta gli stagni e le paludi secondo un’immagine triste ed uggiosa. I naturalisti sanno invece che in questi palcoscenici d’acqua la vita ferve molto intensa. Nel complesso le zone umide costituiscono un pilastro dell’ecologia che, negli ultimi decenni si è diffusa in tutto il mondo. Questo allo scopo di preservare la terra dagli irreparabili guasti causati dall’uomo. In questa luce ha acquisito rilievo la salvaguardia delle zone umide, che pertanto sono divenute oggetti di tutela, a livello mondiale attraverso la convenzione di Ramsar. Mirante a difendere quanto è sopravvissuto all’irrazionale aggressione del passato.

Ma al di là di questo riconoscimento, altri elementi confermano quest’importanza. In epoca neolitica e cioè prima del 2000 a.C. gli stagni di Cagliari, Quartu S. Elena e Cabras ospitavano sulle sponde villaggi di paleosardi. In quelli della penisola del Sinis, esiste invece una vasta testimonianza di vita nel periodo nuragico. Né va sottovalutato l’insediamento attorno a questi specchi d’acqua, fin dall’antichità, di un’industria introdotta dai semiti: le saline.

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Stagno di Molentargius – Fonte: https://www.scopricagliari.com/cosa-vedere-a-cagliari-lo-stagno-di-molentargius-e-le-ex-saline-di-stato/

L’importanza del mantenimento degli ecosistemi degli stagni

Il ruolo primario di questi ecosistemi in Sardegna è confermato dal fatto che le zone umide si estendono per circa 12000 ettari su 18000 di tutte le superfici d’acqua italiane. Cui finora è stata riconosciuta la prestigiosa qualifica di zone umide d’importanza internazionale. Per la sua collocazione al centro del Mediterraneo, la Sardegna è interessata dal flusso migratorio di uccelli acquatici che nell’isola trovano l’habitat ideale per riprodursi o soltanto svernare. A questi è poi da aggiungere l’avifauna nidificante che, pure, comprende molte specie rare, difficilmente riscontrabili da altre parti. Una visita agli stagni consente di ammirare stupendi esemplari di fenicotteri rosa, cavalieri d’Italia e gabbiani, germani reali ed aironi, cormorani e falchi, gallinelle d’acqua, porciglioni, fischioni e cosi via. Accostarsi alle zone umide della Sardegna può essere dunque interessante, oltre che per gli appassionati naturalistici ed ecologici, anche per quanti vogliono ammirarne meraviglie faunistiche.

Stagni
Stagno di Cagliari – Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Stagno_di_Cagliari

Lo stagno di Cagliari

Due zone marine si trovano proprio a ridosso del capoluogo dell’isola. Lo stagno di Cagliari, situato al lato ovest della città, può essere esplorato dai ponti de la Plaia o, meglio ancora, da un nuovo ponte a nord dei primi, sistemato proprio a cavallo dello specchio d’acqua. Un tratto a piedi consente perfino di avvicinarsi alle sponde.

Si tratta di una laguna di proprietà del demanio marittimo, divisi in due grandi zone, ciascuna delle quali è pari alla metà dell’intera superficie. Una è occupata dalle saline di Macchiareddu e l’altra corrisponde allo stagno comunemente indicato col nome di Santa Gilla. Le saline sono divise da argini in vasche comunicanti dove avviene l’evaporazione delle acque marine e la formazione del sale. Le acque dello stagno sono invece in parte salmastre, in parte dolci: le prime provengono dal mare che penetra attraverso lo stretto passaggio lasciato da un cordone di sabbia, le seconde provengono dai rii Mannu e Cixerri. Tutta la zona è dichiarata oasi di protezione faunistica e di cattura, ed è soggetta al vincolo venatorio.

Lo stagno di Molentargius

Ad est del capoluogo si trova lo Stagno di Molentargius, facilmente avvicinabile da ogni parte in quanto penetra negli agglomerati urbani di Cagliari e di Quartu Sant’Elena. Una parte dello stagno è destinata alle saline ed è utilizzata acqua marina, ovviamente salata, che penetra attraverso un canale artificiale. L’altra è separata da un argine e le sue acque sono dolci. La vegetazione sulle sponde varia a seconda della salinità dell’acqua, sappiamo precisamente che nella parte meno salina si possono notare la ruppia marittima e la salicornia.

Gli stagni: importanti palcoscenici presenti nel territorio Sardo ultima modifica: 2022-06-02T10:36:44+02:00 da Lara Desogus

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Julieta B. Mollo

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