La Sardegna è un territorio attraversato da affascinanti corsi d’acqua, caratterizzati da paesaggi pittoreschi, fiumi, laghi e lagune piene di fenicotteri e di altri uccelli rari. Per quanto riguarda i fiumi sono tre quelli principali: il Tirso, che è lungo 150 km, il Coghinas, lungo 123, ed il Flumendosa lungo 122. A questi sono da aggiungere, per citare solamente i più importanti, il Temo, il Taloro, il Lixia, il Mannu, il Cedrino, il Picocca ed il Posada. Per la verità più che fiumi, si tratta di grossi e lunghi corsi d’acqua, in cui neppure la navigazione è possibile, fatta eccezione per il Temo che, è navigabile solo per 8 km dalla foce di Bosa Marina. In tutti comunque esiste la possibilità di pesca, naturalmente con regolare autorizzazione.
Tra quelli sopra citati il Tirso risulta essere a tutti gli effetti il fiume più importante della Sardegna per lunghezza e ampiezza di bacino. Nasce sull’altopiano di Buddusò, alle pendici della Punta Pianedda (985 m). Tuttavia non è chiaro se le sorgenti del Tirso, rientrano davvero nel territorio di Buddusò (provincia di Olbia-Tempio) o nel territorio di Bitti (provincia di Nuoro). Il Tirso, inoltre, attraversa l’isola da Est verso Ovest e dopo 152 km sfocia nel Golfo di Oristano.
I laghi naturali e artificiali della Sardegna
Altrettanto vale per i laghi artificiali, i più importanti dei quali (Coghinas, Alto e Basso Flumendosa, Omodeo, Taloro) sono formati dai fiumi principali dai quali prendono il nome. Tra questi citati il lago Flumendosa è formato dal fiume omonimo che attraversa la parte centro-meridionale della Sardegna per 127 chilometri. Il corso d’acqua è sbarrato con due dighe. La prima è nella gola di Bau Muggeris, a 800 metri d’altezza, e forma un bacino lungo sei chilometri e largo uno e mezzo. La seconda diga, realizzata nel 1952 per produrre energia e irrigare il Campidano, si trova a 268 metri d’altezza e forma appunto il bellissimo ed esteso lago Flumendosa. Lungo 17 chilometri e largo circa 500 metri si trova all’interno dei territori del Sarcidano e della Barbagia di Seulo.
L’importanza dei laghi creati dall’uomo nel territorio sardo
Per i pescatori che invece richiedono la comodità è possibile ripiegare sul lago di Gusana che offre ricettività e servizio ristorante. Esistono inoltre alcune riserve della Federazione Italiana Pesca Sportiva e di altre associazioni, ma riguardano piccoli tratti, non più pescosi di altri. La creazione dei laghi artificiali sopra citati ha supplito alla carenza dei laghi naturali determinata dalla struttura fisica della Sardegna. Infatti i laghi della Sardegna si devono quasi tutti all’opera dell’uomo che li ha realizzati come serbatoi per contenere le piene, per irrigare o per produrre energia elettrica.
Il lago Baratz: l’unico esemplare di lago naturale in Sardegna
Tuttavia, non manca un eccezione: il lago Baratz, ubicato nei pressi di Porto Ferro, tra l’Argentiera ed Alghero. La sua formazione sarebbe da attribuire all’accumulazione di sabbia marina, e cioè con lo stesso processo di tanti stagni. Il successivo sollevamento della costa, con sbandamento verso l’interno e l’abbassamento del fondo hanno infine favorito la sopravvivenza dello stagno. Il lago è situato in un ambiente incontaminato ed è circondato da un bosco di macchina mediterranea e di pini. La vegetazione intorno è caratterizzata da lecci sparsi, macchia mediterranea e qualche isolata palma nana. Inoltre, sulle rive domina l’enula vischiosa accompagnata dal giunco e dalle tamerici, due importanti esemplari.
