I collegamenti aerei “civili” tra penisola e la Sardegna iniziarono il 21 Aprile del 1928. In tale giornata, un idrovolante S55 della Società Aerea mediterranea si levò in volo da Ostia per raggiungere lo stagno di Santa Gilla a Cagliari. Subito dopo, lo stesso velivolo compì lo stesso percorso inverso.
Bisognerà attendere però ben 9 anni per avere una situazione di viaggio maggiormente confortevole. Infatti, l’inaugurazione della prima aerostazione civile di Cagliari avvenne con una solenne cerimonia il 3 maggio 1937. Si trattava, di una palazzina a due piani che accoglieva sia i passeggeri che gli uffici della compagnia aerea e quelli dei funzionari dell’aviazione civile. L’edificio progettato dall’ingegnere Giorgio Gandini, presentava sobrie linee razionaliste e risultava ubicato oltre il confine settentrionale della cittadella militare.
L’entrata in guerra dell’Italia e la soppressione dei voli
L’aerostazione descritta funzionò fino al giugno del 1940, anno in cui con l’entrata in guerra dell’Italia i voli aerei “civili” furono soppressi e la palazzina militarizzata. Dopo 7 anni di interruzioni, la ripresa avvenne il 14 aprile del 1947, con l’inaugurazione dei collegamenti verso le destinazioni continentali. Le due nuove società la Lai e L’Airone che avevano ottenuto la concessione, si occupavano di effettuare i voli. Per questa ripresa, l’accoglienza dei passeggeri era stata sistemata in alcuni locali di fortuna mentre le operazioni di biglietteria e accettazione venivano effettuate in città. La Lai presso la CIT in via Roma e per l’Airone al piano terra di palazzo Musio.
Per vedere realizzato un terminal per i passeggeri si dovettero attendere un paio di anni. Infatti il 26 marzo 1958 ci fu l’inaugurazione dell’aerostazione civile di Cagliari, progettata dal generale cagliaritano Tullio Ibba. L’aerostazione però era piccola perché poteva accogliere non più di 200-250 viaggiatori al giorno, sufficienti solo inizialmente per una capienza limitata. Ben presto infatti, sarebbe diventata inadeguata per l’incremento dei collegamenti e per la portata dei nuovi velivoli. Quell’aerostazione oggi demolita ha svolto la sua funzione per oltre 20 anni. Per veder funzionare un nuovo terminal passeggeri si dovette attendere il 14 luglio del 1980, risultando però anche questo inadeguato alla mole di passeggeri.
La privatizzazione e trasformazione degli impianti degli aerei civili
In quegli stessi anni entrarono in crisi le modalità ministeriali di gestione degli aeroporti e si avanzò l’idea di una privatizzazione. Si andò inoltre affermandosi il concetto di aerostazione non più quale terminal d’appoggio, ma come vero e proprio servizio di accoglienza.
Soltanto nel 1990 si rese possibile effettuare la privatizzazione, e trasformare gli impianti, rendendoli più consoni e funzionali alle esigenze del pubblico. L’impianto nei primi mesi risultava dotato di una grande hall maggiormente adeguata ai flussi di traffico. Ma in realtà era tutto l’impianto che era obsoleto e inadeguato ancora una volta. Così nella primavera del 1997 si diede avvio alla progettazione della nuova aerostazione, eseguita dal team con Enrico Manca e Alessio Grazietti. I lavori terminarono nel 2003 con la realizzazione di un air terminal modernissimo. Presentava spazi d’attesa molto ampi e confortevoli e una vasta gamma di servizi, costruito con una serie di vetrate panoramiche e sapiente inserimento delle aree verdi.
Ad oggi vanta due milioni e mezzo di passeggeri e dal 2006 l’aeroporto di Cagliari Elmas è la principale porta di accesso alla Sardegna.
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