La vita della famosa spiaggia cagliaritana: il Poetto – itCagliari

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COSA VEDERE LO SAPEVI CHE LUOGHI DI RITROVO MEMORIA PAESAGGI

La vita della famosa spiaggia cagliaritana: il Poetto

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Il Poetto non nacque dal nulla. Nella prima metà del Novecento Cagliari aveva già una gran dimestichezza con i bagni. Questo, poiché la vacanza al mare era la maggior rivoluzione registratasi nel capoluogo isolano tra i secoli XIX e XX. Fu Michele Carboni a fungere da apripista, un industriale che nel 1862 aveva costruito nella battigia di Sant’Agostino il primo stabilimento balneare cittadino. Una ventina d’anni dopo a La Plaja sorse l’impianto di Giovanni Devoto, cui seguirono il secondo stabilimento di Michele Carboni e quello realizzato da Vincenzo Soro. Gli stabilimenti, raggiungibili tramite il cosiddetto tram a cavalli, non erano a disposizione della massa. I clienti erano solo coloro in grado di poter affrontare le spese conseguenti.

Da fine maggio a settembre un gran numero di persone si radunava in questa spiaggia con un abbigliamento considerato oggi abbastanza insolito. Gli uomini indossavano un abito intero scuro, con paglietta e bastone. Le donne, portavano vestiti vaporosi lunghi sino ai piedi e sul capo cappellini che con gli ombrelli rappresentavano una difesa per il sole. Una volta individuata la propria cabina ci si recava per il indossare il costume, i maschi avvolti sino alle ginocchia da una calzamaglia a righe e le femmine con tanto di vestaglia nera. Seguiva il bagno, il pranzo, chiacchiere e passatempi. I Cagliaritani più facoltosi se la godevano cosi, mentre i meno ambienti si accontentavano de Sa Perdixedda, una spiaggia cosi come da definizione tutta ciottoli che andava dalla battigia di Sant’Agostino al ponte della Scafa.

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Il Poetto, fonte: Vistanet

La storia del Poetto nel Novecento

Nel Novecento però l’inquinamento delle acque dovuto agli scarichi fognari innescò una grande crisi. La balneazione venne vietata e poi nuovamente consentita. Ma negli anni Venti calò definitivamente il sipario a La Plaja e Giorgino. La compensazione con la caduta di queste spiagge avvenne con l’ascesa del versante opposto: il Poetto. Tale spiaggia offriva spazi immensi subito colti di buon occhio da alcuni imprenditori. Nel 1913 infatti i fratelli Mario e Michele Carboni eressero uno stabilimento in legno. L’impianto qualche anno dopo passerà di mano e si chiamerà D’Aquila. L’anno seguente Gaetano Usai realizzò un altro stabilimento in legno, battezzato Lido. Con il tempo per la Cagliari benestante trascorrere le vacanze al Poetto divenne irrinunciabile. Questo perché raggiungere la spiaggia divenne sempre più facile, infatti ai calessi si aggiunsero i camion ed il tram a vapore entrato in funzione nel 1913.

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Il Poetto, fonte Vistanet

La nuova espansione a conclusione della Grande guerra

Finita la Grande guerra lo stabilimento Lido conobbe una nuova espansione: dalle varie costruzioni in muratura alla valorizzazione della rotonda con molteplici servizi tra cui bar, ristorante, terrazze ed altri spazi. Altro elemento importante i casotti che a partire dalla metà degli anni Venti spuntarono alla prima fermata e oltre il Lido. In queste strutture destinate a chiunque gli spazi erano ristretti ma abbastanza sufficienti per trascorrere le ore al mare. Altro elemento importante fu l’introduzione di costumi da bagno più moderni: gli uomini indossavano pantaloncini corti e le donne il costume ad un pezzo.

Poi le bombe del 1943 e in particolare i soldati italiani e tedeschi misero in ginocchio la spiaggia con i casotti abbattuti e la rotonda sul Lido a pezzi. Il Poetto riiniziò a vivere solo nel 1946. Il Lido e il D’Aquila accolsero gli abbonati e vennero ricostruiti i casotti. Il tram elettrico riprese a funzionare e di conseguenza tutto si ristabilì ad un nuovo ordine con un ulteriore mutamento anche nei costumi.

Il Poetto
Il Poetto, fonte Pinterest, vecchie foto della Sardegna

Dagli anni Sessanta ad oggi: il cambiamento della spiaggia

Tra gli anni Sessanta e Ottanta la frequentazione del Poetto s’intensificò, scomparve la linea tranviaria, la quale venne sostituita dalla motorizzazione privata. Nel 1986 invece si ordinò la distruzione dei casotti e il Poetto cambiò nuovamente volto. Negli anni Novanta un altro cambiamento: a causa dell’erosione il litorale si stava contraendo. Per bloccare ciò sul bagnasciuga venne sistemata una barriera formata da sacchi di terra che servì a ben poco. Infine il rifacimento con una sabbia scura e non bianca come ci si era abituati. Ad oggi, la spiaggia dopo ulteriori rifacimenti riveste ancora una grande importanza per i Cagliaritani e non solo.

La vita della famosa spiaggia cagliaritana: il Poetto ultima modifica: 2022-01-31T08:28:36+01:00 da Lara Desogus

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Julieta B. Mollo

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