L’eccidio di Buggerru, il lavoro sardo nel sangue per i suoi diritti – itCagliari

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STORIA

L’eccidio di Buggerru, il lavoro sardo nel sangue per i suoi diritti

L'eccidio di Buggerru, operai

Il 4 settembre 1904 l’eccidio di Buggerru. Il lavoro dei minatori sardi nel sangue della protesta per i loro diritti. Un capitolo di rabbia e lacrime della storia dell’Isola

L’eccidio di Buggerru 115 anni fa. Era infatti il 4 settembre 1904 quando i 2000 minatori del paesino iglesiente protestarono per i loro diritti. L’esercito allora, in tutta risposta, sparò sui manifestanti, uccidendo quattro di essi e ferendone undici. L’episodio, definito dagli storici “eccidio proletario”, sfociò poco tempo dopo nel primo sciopero generale nazionale della storia italiana.

Prima dell’eccidio di Buggerru, la Sardegna in miseria

La situazione in Sardegna, prima dell’eccidio di Buggerru, era di certo di grande miseria, così come nel Meridione. In Parlamento i deputati sardi chiesero infatti un impegno maggiore da parte del governo centrale nei confronti dell’Isola, la cui economia era retta in parte dall’attività di estrazione mineraria. A metà del 1868, infatti, venne istituita una commissione, presieduta da Agostino Depretis insieme al deputato Quintino Sella. Quest’ultimo allora stese, dopo un viaggio di circa 20 giorni, un’importante relazione sulle condizioni di lavoro degli operai sardi. E di certo non mancò di rilevare come, a un confronto con la generale situazione italiana, il trattamento economico degli operai sardi fosse decisamente peggiore.

L'eccidio di Buggerru, persone, struttura
L’eccidio di Buggerru del 1904, i lavoratori sardi in protesta per i loro diritti. (Fonte La Piazza Magazine.it)

Buggerru, tra raffinati ambienti culturali e schiavi umani

Agli inizi del Novecento, Buggerru, teatro dell’eccidio, appariva in un quadro decisamente contrastante al suo interno. Da una parte, infatti, c’erano raffinati ambienti culturali. I dirigenti minerari arrivavano nell’Isola con le loro famiglie e spesso ricreavano luoghi riservati alla ristretta elite locale. Fra le miniere, la cui gestione era affidata spesso alla francese Societé des mines de Malfidano, non mancavano infatti anche cinema, teatri e circoli culturali. Dall’altra parte, però,  c’erano i minatori che lavoravano in condizioni disumane. Veri e propri schiavi, sottopagati e costretti a turni di lavoro massacranti.

L’eccidio di Buggerru, l’inizio della lotta

Già dai primi anni del Novecento 4000 lavoratori della miniera si erano organizzati nella Lega di resistenza di Buggerru, sotto la dirigenza dei socialisti Cavallera e Battelli. E dunque, per cercare una risposta alle loro rivendicazioni, come l’incremento dei salari e il miglioramento delle condizioni di lavoro, la Lega e i lavoratori si resero protagonisti di un’ondata di scioperi a partire dei primi mesi del 1904. In seguito, il 7 maggio dello stesso anno si verificò l’ennesimo incidente sul lavoro, che costò la vita a quattro minatori. Fu l’inizio della lotta che portò all’eccidio di Buggerru.

L'eccidio di Buggerru, folla
L’eccidio di Buggerru, l’esercito spara sulla folla in protesta. (fonte Anpi.it)

4 settembre 1904, l’eccidio di Buggerru

La protesta si intensificò nel mese di settembre del 1904. La scintilla che innescò l’incendio fu infatti la circolare diramata due giorni prima dall’ingegner Georgiades, dove si comunicava che la pausa tra i due turni di lavoro, quello mattutino e quello pomeridiano, sarebbe stata ridotta di un’ora. Ecco allora la reazione immediata. Cominciò infatti lo sciopero dei minatori, che presentarono le loro istanze alla società francese. La domenica del 4 settembre 1904 è il giorno dell’eccidio di Buggerru. Mentre infatti la delegazione sindacale portava avanti le trattative, gli operai si riunirono di fronte alla sede della direzione generale della miniera. L’esercito allora, chiamato dai titolari della ditta, fece fuoco su di essi. Quattro furono uccisi, mentre undici feriti.

Le conseguenze dell’eccidio

Furono fortissime le reazioni provocate dall’eccidio di Buggerru. L’ 11 settembre a Milano, in segno di protesta, la Camera del lavoro approvò infatti una mozione per lo sciopero generale da organizzare in tutta Italia entro otto giorni. Qualche giorno dopo, però,  nella siciliana Castelluzzo  si verificò un altro eccidio, con i carabinieri che aprirono il fuoco durante una manifestazione di contadini. L’indignazione raggiunse così livelli altissimi. La Camera del Lavoro di Milano proclamò allora il primo sciopero generale nazionale della storia d’Italia e d’Europa, protrattosi dal 16 al 21 settembre e al quale aderirono i lavoratori italiani di tutte le categorie.

L’eccidio di Buggerru, il lavoro sardo nel sangue per i suoi diritti ultima modifica: 2019-09-04T19:57:54+02:00 da Gianmarco Cossu

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