Quest’anno le piazze saranno vuote. Nessun corteo, nessuna filastrocca, nessun falò del Martedì Grasso. Eppure nelle vie risuona ancora l’eco della ratantira casteddaia, ra-tan-tan, ra-tan-tan, ra-tan-tan. Quello degli anni d’oro, quello delle ultime edizioni con un gran coinvolgimento di pubblico. Una città intera che desidera riportare il Carnasciali casteddaiu agli antichi splendori.
Carnevale a Cagliari: le maschere della tradizione
Il primo appuntamento è tradizionalmente fissato per il Giovedì Grasso. I festeggiamenti proseguono nel fine settimana per culminare il Martedì Grasso. A sfilare in corteo sono le maschere tipiche del Carnevale cagliaritano. Sa fiuda, la vedova triste e inconsolabile, sa panettera, donna pettegola e spiona. Su caddemini, il mendicante che chiede l’elemosina. Su tiaulu, il diavolo, su dotori, il dottore. Poi sa gatu, il gatto, is dìras, le balie. Su piscadori, il pescatore, su piccioccu de crobi, il garzone e su sabattèri, il ciabattino. Sono loro ad accompagnare durante l’ultima sfilata il re fantoccio: Cancioffali.
Martedì Grasso: il Carnevale si muove al ritmo della ratantira
Di carta pesta, Cancioffali è l’assoluto protagonista del Carnevale cagliaritano. Il re viene accompagnato il Martedì Grasso per le vie del centro al ritmo della ratantira. Una banda di strumenti a percussione composta da tamburi, piatti, grancasse danno il tempo alla marcia e alle tradizionali filastrocche. Cambara, cambara, cambara e macioni/ pisci urrè, sparedda e mumungioni, cioè gamberi, gamberi, gamberi e ghiozzi, donzelle, sparlotte e mormore. Oppure donamì una cicca, Donamì-ndi un’atra, custa no mi bastat, arren-gen-gen, cioè dammi una chewing-gum, dammene un’altra, questa non mi basta, arren-gen-gen.
Cancioffali al rogo e i festeggiamenti del Martedì Grasso
La tradizionale sfilata parte da Piazza Giovanni XXIII e attraversa le vie del centro città. Via Dante, Piazza Repubblica, Via Alghero, Via Garibaldi, Piazza Costituzione, Via Manno, Piazza Yenne. L’arrivo nella Via Santa Margherita segna la fine del Carnevale e della vita di Cancioffali. Accusato dei peggiori misfatti, brucia tra le fiamme per espiare tutte le sue colpe. Nell’aria anche l’odore dei dolci fritti: zippuas, para frittus e meraviglias, un invito a concedersi qualche vizio prima dei 40 giorni di rinunce della Quaresima.
Le origini antiche e la ripresa dopo otto anni di sosta
Per il Carnasciali Casteddaiu il 2021 rappresenta una sosta forzata. Un carnevale che ha ripreso piede in città nel 2017 dopo otto anni di sosta. Merito dell’Associazione Sa Ratantira Casteddia e di altri comitati cittadini che hanno inaugurato un nuovo ciclo di festeggiamenti all’insegna della tradizione. Un carnevale di origini molto antiche, ma è il 1946 quando venne organizzata la prima edizione del carnevale cagliaritano. C’era il desiderio di ritornare alla normalità dopo i bombardamenti che avevano devastato la città. Ed è in questi 62 anni che si sono affermate le maschere tipiche, il ritmo martellante della ratantira. Il recupero della memoria storica della città prosegue e si prepara, quest’anno con lo spirito, all’appuntamento del 2022.