Maschere di Carnevale: le maschere più conosciute della Sardegna

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Maschere di Carnevale: le maschere più conosciute della Sardegna

carnevale a tempio

Se pensi che il Carnevale in Sardegna siano solo coriandoli, stelle filanti e vagonate di dolci fritti, ti sbagli! Nell’isola, infatti, il Carnevale trova le sue radici nelle antiche tradizioni arcaiche e nei riti pagani risalenti al periodo pre-cristiano. Si tratta perlopiù di riti celebrati in onore del dio Dioniso, cui la popolazione si rivolgeva per festeggiare la fine del gelido inverno ed ingraziarsi gli dei affinché la stagione estiva non portasse loro la siccità. Contrariamente a quanto si possa pensare, le celebrazioni al dio non erano allegre e gioviali. Mostravano invece tutta la violenza e la malvagità insita nel profondo dell’essere umano. Per tale motivo, gran parte delle maschere di Carnevale sarde raffigurano creature irose e conturbanti.

Mamuthones e Issohadores

maschere di carnevale: Mamuthones E Issohadore

Probabilmente le Maschere di Carnevale più celebri della Sardegna, tipiche di Mamoiada (Nuoro). I Mamuthones sono figure che indossano maschere di legno nere, pellicce di pecora e pesanti campanacci sulle spalle. Questi, dal peso ragguardevole di quasi 30 kg, sono agitati nella tipica e minacciosa danza. Gli Issahores, invece, godono di un abbigliamento molto differente. Possiedono una maschera bianca, un corpetto rosso, camicia e pantaloni bianchi. Secondo la tradizione, i Mamuthones simboleggiano coloro che, nel pieno delle celebrazioni a Dioniso, danzavano ritmicamente al fine di raggiungere uno stato di trance. Gli Issohadores, d’altra parte, avevano il compito di tenere a bada i Mamuthones. Non a caso nel loro costume è compresa anche una corda.

Boes, Merdules e Filonzana

maschere di carnevale: boes e merdules

A proposito di Maschere di Carnevale celebri, troviamo il trittico tipico di Ottana (Nuoro). La maschera del Boes rappresenta il bue, ed è coperto da spesse pelli di pecora. Questi, sono legati ad una fune controllata dai Merdules che, al contrario, stanno a rappresentare l’uomo: la loro è una maschera, perlopiù nera, raffigurante il viso di un uomo. La componente femminile del trio è data dalla maschera della Filonzana, una misteriosa e silenziosa figura completamente vestita di nero. Il significato di tali costumi è da ricercarsi nel passato del popolo sardo, dedito soprattutto alla pastorizia. Era infatti di fondamentale importanza per i pastori, che i pascoli fossero sempre ben nutriti. Ecco dunque l’invocazione al Boes, ovvero al Dio Toro, che doveva garantire la fertilità dell’intera mandria.

Urthos e Buttudos

maschere di carnevale: Urthos E Buttudos

Una delle Maschere di Carnevale sarde che più di tutte è avvolta nel mistero. Le sue origini sono indefinite, ma sappiamo per certo essere tipiche della zona di Fonni (Nuoro). Stando alla rappresentazione classica, S’Urthu, dalle sembianze animalesche, sarebbe una creatura intenta a liberarsi dal giogo de Sos Buttudos, suo padrone.

Su Componidori

Maschere di carnevale: Su Componidori

Su Componidori è una della Maschere di Carnevale più belle della Sardegna, nonché simbolo della Sartiglia di Oristano. Il costume è composto da una maschera bianca in terracotta, stivali in pelle, camicia e velo bianco, ed infine cilindro nero posto sul capo. La silhouette in sella al cavallo, è da ricondursi alle celebrazioni in favore di Dioniso. Eppure, contrariamente alle altre maschere ben più primitive ed animalesche usate negli stessi festeggiamenti, quella di Su Componidori è una figura dal portamento quasi regale.

Su Battileddu

Tipica di Lula (Nuoro). Tra le Maschere di Carnevale sarde, senz’altro quella più impressionante. Il corpo è rivestito di pelli di pecora e montone, il viso annerito è sporco di sangue. Sul capo, alle due corna, è fissato uno stomaco di capra e sulla pancia, in bella vista, è posto uno stomaco di bue riempito di sangue. Attorno ad esso, delle figure nere che punzecchiano lo stomaco sanguinolento e aggrediscono la creatura, fino ad ucciderla. Ma quella de Su Bettileddu non è una morte permanente. Il suo corpo infatti , posto su un carro e fatto sfilare per l’intera città, è destinato a risorgere. La rappresentazione, anche in questo caso, è da ricondursi ai festeggiamenti pagani che hanno avuto luogo in Sardegna sin dall’alba dei tempi. Il ruolo de Su Bettileddu è, come facile immaginare, quello della vittima sacrificale in onore delle celebrazioni.

Maschere di Carnevale: le maschere più conosciute della Sardegna ultima modifica: 2019-01-21T14:00:28+01:00 da Andreana Perla

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