La data è storica, oltre che festa per tanti fedeli: il 24 aprile si celebra Nostra Signora di Bonaria, Patrona Massima della Sardegna e Protettrice dei Naviganti. In migliaia ogni anno giungono da tutta l’Isola per rendere omaggio al suo simulacro, custodito da secoli nel piccolo Santuario della Madonna di Bonaria a Cagliari.
La festa della Madonna di Bonaria ai tempi del covid 19
Un momento comunitario che quest’anno cambia aspetto a causa del coronavirus e segue le regole per limitare i contagi. Oltre alla sospensione delle funzioni, rimandato anche il pellegrinaggio che da Sinnai arriva a Cagliari, passando per Settimo, Selagius, Monserrato e Pirri. Un appuntamento che si ripete da 33 anni nella notte fra il 24 e il 25 aprile, recuperando una tradizione ancora più antica. Un corteo di uomini, donne, giovani e anziani che percorrono a piedi i 15 km che li separano dal colle di Bonaria, sfidando spesso la pioggia e il maltempo. Quest’anno, la veglia di preghiera sarà in modalità “casalinga”, dalle 23,30 alle 6 del mattino, in diretta sulla pagina Facebook del pellegrinaggio.
Il Giubileo 1370- 2020 per celebrare l’arrivo del simulacro a Cagliari
Una ricorrenza, questa del 2020, molto speciale perché coincide con l‘anno giubilare. Indetto dell’arcivescovo Arrigo Miglio, celebra i 650 anni dall’arrivo del simulacro della Santa a Cagliari. Era il 25 marzo 1370. La leggenda narra che un mercantile spagnolo, colpito dalla tempesta al largo del porto di Cagliari, abbia gettato in mare il suo carico fra cui una grandissima cassa di legno. Questa non affondò, anzi ebbe un effetto calmante sull’acqua che la cullò fino a riva, sulla spiaggia di Su Siccu, sotto al colle di Bonaria. In tanti, prosegue la storia, cercarono di aprire e sollevare la pesante cassa. Solo due frati, appartenenti all’ordine della Mercede, riuscirono a spostarla e a scoprirne il misterioso contenuto.
Nostra Signora di Bonaria: i pellegrinaggi e gli ex-voto al santuario
Ancora intatta, custodiva una statua della Vergine: alta circa un metro e mezzo, con la mano sinistra regge il Bambino, mentre a destra una navicella con una candela. Ricavata da un unico pezzo di legno di carrubo, la statua venne intagliata e dipinta, coprendo la Vergine di un elegante mantello di fiori dorati. Da allora la semplice chiesetta, costruita dagli aragonesi nella prima metà del Trecento, divenne la sua casa e meta di pellegrinaggi. Fedeli, marinai e schiavi sardi liberati in Africa non mancavano di offrire come voto uova di struzzo, armi, funi, catene, remi, piccoli bastimenti. Viceré, vescovi e papi nel corso dei secoli hanno poi reso omaggio alla Signora di Bonaria, venerata a Cagliari e in tutta l’Isola. Ancora oggi è un punto di riferimento per i naviganti che si avvicinano all’insenatura del porto di Cagliari.
24 aprile: come nasce la festa di Nostra Signora di Bonaria
Nel 1870, fu il papa San Pio X a decretare il 24 aprile, giorno liturgico per la celebrazione di Nostra Signora di Bonaria. Era il quinto centenario dall’arrivo della Madonna a Cagliari. Durante una solenne cerimonia, il Simulacro della Vergine fu incoronato con decreto del Vaticano. Recentemente, il 22 settembre 2013, anche Papa Francesco ha deciso di rendere omaggio alla città e onorare la signora del mare. Non tutti sanno infatti che la capitale dell’Argentina, Buenos Aires, deve il suo nome alla Madonna di Bonaria di Cagliari, fondata da marinai spagnoli nel Cinquecento.
La Sagra estiva, la terza celebrazione annuale della Santa
Oltre al 24 aprile e al 25 marzo, Nostra Signora di Bonaria è al centro di sentiti festeggiamenti anche all’inizio di Luglio. E’ una festa popolare nata dall’iniziativa di alcuni uomini reduci della guerra combattuta contro gli Austriaci nel 1866. In questa occasione, il Simulacro della Vergine va verso il porto per poi imbarcarsi su un rimorchiatore assieme al clero, mentre tanti fedeli seguono l’imbarcazione sul altri battelli per una breve navigazione nel Golfo degli Angeli. Giunti al largo, un elicottero militare getta in mare corone di alloro – precedentemente benedette – in memoria dei caduti di tutte le guerre.