Oggi è quasi invisibile e la si legge con fatica. In tanti, a Cagliari, forse nemmeno la conoscono. Come se i segni della storia a lungo andare venissero dimenticati. Insieme alle lacrime di chi gli eventi li ha vissuti sulla sua pelle. “Off Limits” rimane comunque una delle tante cicatrici americane di una lunga guerra sopportata dal capoluogo isolano. Quando infatti i palazzi, martoriati dalle bombe, rischiavano di crollare, era necessario tenere lontana la gente. Così come in quelle strutture cittadine passate, dopo lo sbarco del ’43, a uso esclusivo dei “liberatori” a stelle e strisce. “Stai alla larga, limite invalicabile” un avviso forte lanciato a una popolazione abbondantemente provata.
“Off Limits” al Palazzo Vivanet, elegante struttura nel cuore di Cagliari
La scritta “Off Limits” prova allora a resistere al tempo e all’oblio della gente che troppo spesso dimentica. La si vede ancora, con fatica, al Palazzo Vivanet, lato via Sassari. Quell’elegante struttura neogotica nella via Roma, commissionata dagli omonimi fratelli all’ingegnere Cesare Picchi alla fine dell’Ottocento. I bombardamenti hanno smembrato il palazzo, che anni dopo ha dovuto sottoporsi lavori di restauro e “ricucitura”.
I ricordi della guerra e del Fascio in città
A Cagliari resistono ancora oggi le scritte fasciste risalenti al Ventennio. È nota infatti quella in un palazzo storico del quartiere Castello, con la firma di Mussolini sempre più invisibile. Ma anche quella di viale La Plaia eterna, ancora oggi, la retorica del Fascio, insieme ai tragici eventi che non si possono dimenticare. Per non parlare, poi, dei “buchi” lasciati in città da strutture divorate dalla guerra e mai più ricostruite.
Da “Off Limits” a chewing gum, l’inglese in terra sarda
In seguito all’Armistizio gli americani arrivano in Sardegna, mettendo in mostra un benessere quasi dimenticato da un intero Paese in regime bellico da più di tre anni. L’inglese entra allora maggiormente, rispetto al passato, nella quotidianità della gente, diventando fondamentale nella comunicazione con i nuovi arrivati. “Off Limits” con il suo sfondo nero palesava subito un’idea di pericolo, ben comprensibile anche a chi masticava poco o nulla la lingua anglosassone. Ma ecco arrivare in terra sarda, insieme ai generi di prima necessità, anche espressioni più gaie e colorite, inevitabilmente “pasticciate” dai parlanti locali. Così, ad esempio, chewing gum diventate ciungomma e son of bitch passa a s’anima beccia.