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Ottone Bacaredda: sindaco poeta della Bell’Epoque cagliaritana

primo piano di foto in bianco e nero che rappresenta unomo con i baffi Ottone Bacaredda

Ottone Bacaredda, la passione per la scrittura del sindaco della Bell’Epoque cagliaritana foto pubblico dominio

Molti lo ricordano come sindaco illuminato, quando la città si apre alla modernità a fine ‘800. Altri come illustre professore di diritto penale. Nelle biblioteche, Ottone Bacaredda compare invece negli scaffali, come autore di romanzi e saggi.

Un giurista amante della poesia

Amante della storia, filosofia, letteratura, Ottone Bacaredda abbina l’attività giornalistica alla produzione di commedie, racconti e saggi. Raggiunge la fama nazionale con il romanzo Casa Corniola e con il saggio L’ottantanove cagliaritano. Scrive poesie, in italiano e in limba. È il 10 maggio 1891 quando nel periodico “Vita sarda”, quindicinale di scienze, lettere ed arti compare la sua poesia d’amore “A Lugori”.

foto d'epoca con treno a vapore in primo piano sullo sfondo il centro storico di cagliari A Bordo Del Tram Cagliari
Caglairi a fine ‘800 coglie la sfida e diventa una città moderna foto di dominio pubblico

A Lugori

 Happu ingiriau su mundu cant’est mannu
 E ‘nc’happu bistu cosas de fai spantu, 
 Happu suffertu dognia sort’ è dannu, 
 Conosciu it’est s’arrisu, it’est su prantu;
 Ma su spantu prus mannu e su dolori
 Prus feroci ses tui, bella Lugori.
  
 Is ogus tuus, alluttus che su fogu, 
 Sa bucca tua, prus frisca de una rosa, 
 In su coru m’ hant fattu cussu giogu 
 Chi no assimbilat a nisciuna cosa, 
 Chi spitzulat e poburu e signori, 
 E chi ddi nanta, si no sbagliu, amori. 
  
 Tui sola biu, Lugori, in dogna parti, 
 Stella luxenti in notti del beranu: 
 Sempri ti sigu, e no conosciu s’arti
 Macu de lompi a ti stringi sa manu..
 Comenti su profumu de uno flori, 
 T’intendu e no ti toccu, o mia Lugori
  
 E seu felici de ti cuntemplai 
 Che una Nostrassignora in processioni, 
 E suffru e timu de no m’ammacchiai
 A biri che no intendis arrexioni, 
 Ma po ti fai combrendi it’est amori, 
 T’hem’a bolli basai bella Lugori

Ottone Bacaredda il sindaco della Bell’Epoque cagliaritana

Figlio d’arte, il letterato eredita la passione per la scrittura dal padre Efisio che nell’800 scrisse Cagliari ai miei tempi.  Una città destinata ad essere il centro della vita di Ottone Bacaredda. Quando nasce nel 1849, Cagliari si prepara ad un periodo di progresso. Sono numerosi gli imprenditori italiani e stranieri che contribuiscono al rimodernamento urbanistico della città. È l’epoca della Bell’Epoque e Cagliari segue le tendenze delle altre città europee. Le vie del centro storico vengono abbellite da eleganti palazzi e previste opere pubbliche. Rete idrica, fognature, impianti di illuminazione. La costruzione del bastione di Saint Remy e il Palazzo Civico, sede del comune di Cagliari. Nel 1899, Ottone Bacaredda è lì in veste di sindaco quando viene posta la prima pietra alla presenza del re Umberto I.

Palazzo Civico Baccaredda

La facciata del Palazzo Civico sede del Comune foto di francesco Canu CC BY- SA 3.0

Ottone Bacaredda il giurista

Un impegno nella politica attiva lungo cinque mandati e che occupa quasi ininterrottamente la sua vita dal 1890 al 1921, anno della morte. Molto amato e altrettanto contestato, nel 1900 fu anche un deputato del Parlamento. La figura di questo letterato non sarebbe completa senza la carriera da giurista. Prima di diventare sindaco, Ottone Bacaredda è un giovane studente di giurisprudenza. E’ nella sua città natale che si laurea nel 1871 con una tesi su “La donna di fronte alla legge penale” e dove intraprende la carriere universitaria come professore di diritto.

Ottone Bacaredda: sindaco poeta della Bell’Epoque cagliaritana ultima modifica: 2021-03-09T08:30:00+01:00 da Ilaria Pani

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