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NATURA

Parco di Monte Urpinu, il polmone verde di Cagliari

Vista di Cagliari dal Parco di Monte Urpinu

In origine chiamato Monte Volpino per la massiccia presenza di volpi, il Parco di Monte Urpinu occupa una superficie di circa 30 ettari. È una delle oasi verdi più estese del capoluogo sardo, insieme al parco del colle di San Michele. Dapprima utilizzato dall’Aeronautica Militare per il deposito dei carburanti, ha subito numerose opere di riqualifica. Ad oggi, è uno dei luoghi più amati della città. Al suo interno, percorsi salute e laghi artificiali. La fitta vegetazione è inoltre diventata nel tempo l’habitat prediletto di numerose specie volatili.

Da zona militare a parco cittadino: la lunga storia del Parco di Monte Urpinu

Monte Volpino, questo il nome originale di Monte Urpino. Il perché della particolare denominazione è da ricercarsi nella massiccia popolazione di volpi che un tempo abitavano il monte. Il nome è stato poi tradotto in lingua sarda e, in particolare, nel dialetto campidanese.
Vista la posizione sopraelevata e la vista sull’intera città, Monte Urpinu è stato a lungo una zona militare. Nel Settecento ha ospitato numerosi fortini finché, nell’Ottocento, divenne proprietà del barone Sanjust di Teulada. Fu proprio il barone, con l’ausilio dell’agronomo Raffaele Pischedda, ad effettuare la prima opera di rimboschimento del luogo.

Parco di Monte Urpinu (fonte Comune di Cagliari
Uno dei numerosi sentieri (fonte Comune Di Cagliari

Negli anni 30, l’Aeronautica Militare vi costruì un deposito sotterraneo di carburanti. I condotti raggiungevano il porto (zona su Siccu) e gli aeroporti di Decimomannu ed Elmas. Nel 1939 il Comune di Cagliari acquista l’intera area al prezzo di circa un milione di lire. È questo un primo passo verso l’istituzione vera e propria del Parco di Monte Urpinu. Nonostante fosse aperto al pubblico, infatti, una buona parte del monte fu adibita a cava. Nel corso della Seconda Guerra Mondiale, invece, tra i suoi pendii presero posto le batteria della contraerea.
Negli anni 80 la cava va incontro alla chiusura e prendono il via i lavori per una definitiva riqualifica del monte. La completa smilitarizzazione avviene però solo nel 2007, quando il deposito di carburanti viene dismesso.

Da allora, il Parco di Monte Urpino è divenuto teatro di una profonda opera di rimboschimento e di valorizzazione. Tali opere hanno dato i loro frutti: ad oggi il parco è una delle zone più amate e frequentate di Cagliari.

Luogo di svago ma anche habitat di numerose specie animali e vegetali

Delle volpi che popolavano Monte Urpinu, purtroppo, non è rimasta traccia. Al loro posto, però, hanno trovato casa numerose specie di uccelli. Il maestoso pavone si aggira infatti indisturbato nel parco e non teme gli sguardi dei numerosi visitatori. Tra gli altri volatili che è possibile incontrare nel Parco di Monte Urpinu troviamo il germano reale, il merlo, la tortora, il pettirosso e il cardellino. Nelle acque dei laghetti artificiali, sono soliti nuotare gli eleganti cigni, in compagnia di oche e gallinelle. Altri animali cui è possibile incorrere durante le passeggiate nei sentieri, sono tartarughe, raganelle e piccoli roditori.

Interno Parco di Monte Urpinu (fonte Ordine Ingegneri Cagliari)
Laghetto artificiale (fonte Ordine Ingegneri Cagliari)

Non è però solo la fauna locale a garantire la ricchezza del Parco. La vegetazione è infatti anch’essa degna di nota. A farla da padrone è il pino d’Aleppo, a cui si affiancano lecci, salici, oleandri, olivi e lentischi.
Risorsa fondamentale del Parco di Monte Urpinu è inoltre il suo Belvedere. Da esso è possibile godere di un panorama che abbraccia l’intero Golfo degli Angeli.

Parco di Monte Urpinu, il polmone verde di Cagliari ultima modifica: 2020-08-03T09:27:24+02:00 da Andreana Perla

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