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Santa Barbara, martire “decollata” patrona di chi lavora col fuoco

Santa Barbara 2020 (1)

Al 4 dicembre cade la ricorrenza di Santa Barbara, martire cristiana, il cui rito è particolarmente sentito in alcune aree del Cagliaritano. Attorno al suo nome ruotano numerose leggende, insieme a una ricca agiografia e un culto che la vede protetrice di numerose realtà, tra Oriente e Occidente.

Santa Barbara, dalla reclusione all’autobattesimo: l’ira del padre

Come riportato anche da Francesco Alziator, ne La Città del Sole, Santa Barbara visse a Roma IV secolo, sotto Massimiano. Figlia del pagano Dioscoro, la giovane trovò reclusione per volontà del padre in una delle torri costruite per preservarne, probabilmente, la purezza. Qui, secondo una versione agiografica, sposò la religione cristiana, autobattezzandosi e causando così le ire del padre.

Lacerazioni, ustioni e taglio dei seni: le barbarie subite da Santa Barbara

Scoperta la nuova fede della figlia, Dioscoro la condannò a morte. Per la giovane Santa Barbara – non ancora tale – furono momenti di terribili dolori. Dopo aver tentato la fuga e trascinata poi davanti a un magistrato, la ragazza venne avvolta in panni ruvida e lacerata in tutto il corpo. Tuttavia, secondo la leggenda, Cristo sanò le ferite. Il padre allora tentò di ustionarla, ma i suoi fianchi respinsero miracolosamente le fiamme. Le vennero poi tagliati i seni, finché il padre, condottala in cima a una montagna, decise di decapitarla.

Il fulmine su Dioscuro: la martire di artificieri e artiglieri

Una versione della leggenda narra allora che, una volta condannata a morte, un fulmine cadde su Dioscuro, uccidendolo. Secondo questo episodio dunque, Santa Barbara oggi è la patrona di artificieri e artiglieri. Così come di minatori e coloro che hanno a che fare col fuoco. Non solo, perché infatti il suo patronato sarebbe anche su militari e polveriere, le cosidette “santebarbere”.

Culto e iconografia della scapizzada

Nell’area di Capoterra, una lapide di una chiesa campestre attesta l’importanza del culto di Santa Barbara, già dal XII secolo. La scapizzada, ovvero la “decollata”, trova molta importanza nel folklore religioso del mondo cattolico sardo. L’iconografia spesso la rappresenta con la palma e la corona, insieme al diadema e la spada: arma che la uccise.

Santa Barbara, martire “decollata” patrona di chi lavora col fuoco ultima modifica: 2020-12-04T08:30:00+01:00 da Gianmarco Cossu

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