Il 22 novembre è Santa Cecilia e la Cattedrale di Cagliari celebra la sua patrona. Nel Duomo del capoluogo sardo infatti, sede del vescovo e del capitolo, la fede a Santa Maria di Castello convive con quella alla vergine martire cristiana, “condivisa” con la Basilica romana di Trastevere. La più importante chiesa del quartiere si prepara così a una messa solenne presieduta alle 18 dall’Arcivescovo, ora uscente, mons. Arrigo Miglio. Un culto che accomuna cattolici e ortodossi. Nella Cattedrale, inoltre, è possibile ammirare la Cappella dedicata alla santa del III secolo, ricordata anche come protettrice di cantanti e musicisti, nella navata a destra del portone centrale.
Santa Cecilia vergine perpetua, la conversione di Valeriano
Cecilia nasce a Roma da una nobile famiglia, alla fine del II secolo d.C. Accompagnata dal suono di organi e da lieti canti, la giovane sposa Valeriano, al quale confida il suo voto di perpetua verginità. Il marito allora decide di convertirsi al cristianesimo e riceve il battesimo da papa Urbano I. Sempre più credente convinto, in seguito il nobile romano prega perché il fratello Tiburzio riceva la stessa grazia.
La persecuzione romana, Santa Cecilia martire
Valeriano e Tiburzio però vengono arrestati dal giudice Almachio, in quanto colpevoli di sepoltura dei cadaveri cristiani, proibita durante la persecuzione operata dai romani. I due fratelli sopportano così atroci torture e, pur di non rinnegare Dio, vengono decapitati. Tempo dopo, Cecilia, sorpresa a pregare sulla tomba dell’ufficiale Massimo, anche lui convertitosi, viene chiamata davanti ad Almachio. Nel 230, sotto l’impero di Settimio Severo, il giudice ordina la morte della ragazza al rogo, in seguito per decapitazione. La giovane muore dopo tre giorni di agonia e in seguito viene sepolta nelle catacombe di San Callisto, per volontà di papa Urbano I.
Santa Cecilia, patrona della musica. La Cappella nella Cattedrale di Cagliari
Si narra che Santa Cecilia abbia cantato le lodi al Signore prima di morire, ma non è chiaro sapere il motivo preciso per cui sia diventata patrona della musica. Dedicata alla vergine comunque la Cattedrale di Cagliari conserva una Cappella, la prima alla destra dell’ingresso principale. Ristrutturata in stile barocco nel periodo piemontese, questa era detta del Santissimo Sacramento. Sino al Concilio Vaticano II infatti venivano conservate le Specie Eucaristiche. Il grande quadro della santa, inoltre, rappresenta le nozze di Cecilia con Valeriano ed è stato realizzato dal pittore settecentesco romano Pietro Angeletti.
Cattedrale, alcuni riferimenti alla santa
Non mancano, in aggiunta, alcuni altri riferimenti e immagini della patrona del Duomo di Cagliari. Santa Cecilia infatti è raffigurata in mosaico nel portale destro d’ingresso della Cattedrale e l’immagine della martire appare anche in una delle tre facce del piede triangolare che regge i “bandoni” del presbiterio. Sopra quest’ultimo, inoltre, la grande lampada d’argento, dono seicentesco lasciato dall’arcivescovo Sedeño, riporta una dedica in latino a Cecilia, simile a quella del Tabernacolo argenteo dell’altare maggiore. L’immagine della vergine cristiana ancora è presente nel medaglione della credenza marmorea, a fianco all’altare maggiore, e in uno dei pannelli inferiori in cui è diviso il paliotto d’argento.