A Cagliari, così come in Sardegna e in tutta Italia, è Sant’Antonio. E nel capoluogo sardo allora ci si prepara alla suggestiva benedizione degli animali. Il santo della Tebaide, protettore tra l’altro degli amori delle fanciulle, richiama infatti un bel numero di fedeli da ogni parte del Cagliaritano. E anche quest’anno, infatti, saranno in tanti ad accorrere numerosi nella chiesa de su Santu de su fogu per una celebrazione rivolta interamente tutti gli amici a quattro zampe.
Sant’Antonio: il fuoco donato agli uomini
La leggenda dice che Sant’Antonio, eremita della Tebaide, abbia portato il fuoco agli esseri umani. In particolare, Francesco Alziator in La Città del Sole racconta che gli uomini sardi anticamente vivessero tormentati dal gelo perenne. Pare allora che il santo si sarebbe deciso a bussare alla porta degli inferi, dove ardeva un fuoco eterno. Grazie al suo fedele maialino, avrebbe gettato scompiglio fra i diavoli difensori, riuscendo a entrare nell’Oltretomba. Da lì, Sant’Antonio avrebbe rubato le fiamme grazie al suo bastone di fèrula, portandolo fuori a disposizione dei mortali.
I “fuochi” di Sant’Antonio
Ecco dunque che in occasione della vigilia del 17 gennaio, giorno di Sant’Antonio Abate, in Sardegna è sempre viva l’usanza de Su Fogadoni. In un clima di festa, si accendono infatti dei grandi falò, secondo un rito legato in un certo qual modo alla credenza delle virtù taumaturgiche del santo per il “fuoco di sant’Antonio”, altrimenti noto dalla scienza medica come erpes zoster.
Cagliari, la benedizione degli animali per le vie del centro
Il maialino è il fedele accompagnatore del Prometeo dei sardi. L’appellativo su santu de su porcu ne è la conferma e sino all’Ottocento era a viva a Cagliari l’usanza di allevare un maiale da vendere. Si contribuiva così, con il ricavato, alle spese della sagra popolare. Sant’Antonio diventa allora il protettore di tutti gli animali. All’esterno della chiesa di via Manno – fino a qualche anno fa, in piazza San Sepolcro – anche quest’anno viene dunque rinnovata alle 16.15 la molto sentita benedizione degli animali.
Nella chiesa di Sant’Antonio tutti gli animali benaccetti
Un rito, quello seguito dall’Arciconfraternita della SS Vergine di Itria, che avviene ogni anno secondo uno schema preciso. Si riuniscono infatti tutti gli animali davanti alla chiesa, prima della messa, e si dà così la benedizione, dopo la preghiera. E i partecipanti quadrupedi sono tanti e diversi. Cani e gatti, neanche a dirlo, ma spesso non mancano cavalli, pappagalli e rettili. Tutti sotto la protezione di Sant’Antonio.