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Smart City: Cagliari sarà la prima città intelligente d’Europa

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Cagliari è sempre più vicina a diventare una vera e propria smart city. La collaborazione tra Huawei e CRS4, inizia infatti a dare i suoi primi frutti. Il super-cervellone creato grazie al lavoro delle due istituzioni, sarà in grado di raccogliere ed elaborare dati provenienti dalla città. Obiettivo: il controllo e la gestione delle sue attività, soprattutto sul fronte sicurezza.

CRS4 e Huawei al lavoro sulla smart city di Cagliari

Cagliari prima smart city d'Europa

Sole, mare, fenicotteri, buon cibo, a breve tra le tante caratteristiche peculiari della città di Cagliari potremo anche aggiungere “prima smart city d’Europa”. Il capoluogo sardo è infatti da qualche tempo al centro delle ricerche in fatto di sviluppo intelligente delle città del nuovo millennio, da parte del CRS4. Ma il popolare centro di ricerca e sviluppo della Sardegna, con sede a Pula, non porterà avanti l’impresa da solo. L’intervento di Huawei si è rivelato provvidenziale. Il primo accordo tra la Regione e la società risalirebbe già al 2015, e ha visto la creazione un polo di ricerca specializzato con l’obiettivo di creare nuove tecnologie legate alle smart city.
Il Join Innovation Center, questo il nome del progetto, è stato inaugurato all’interno del parco tecnologico di Pula nel 2016. Negli ultimi tempi ha visto un incremento sostanziale degli investimenti, provenienti dalla stessa regione Sardegna e dal colosso cinese Huawei. Il risultato è il super-cervellone elettronico Ioc (Intelligence operation center), un prodigio della tecnologia capace di raccogliere ed analizzare i dati provenienti dalla città.

Unico nel suo genere in Europa, Ioc sarà utilizzato a Cagliari come prototipo su scala regionale per far diventare la Sardegna la prima Smart Region italiana. […] Un modello da replicare in Italia e in Europa. Si parte appunto da Cagliari, dove grazie al tessuto digitale metropolitano, il super-cervellone sta raccogliendo tutti i dati necessari al suo funzionamento.” afferma l’azienda cinese leader delle tlc.

Cagliari come laboratorio per lo sviluppo delle smart city del futuro, insomma. Un traguardo notevole che porterà, secondo i progetti della Regione, alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla ricerca di nuovi strumenti tecnologici in grado di rivitalizzare settori tanto cari all’economia della Sardegna, come quelli dell’agricoltura e dell’allevamento.

A cosa servono nel concreto le smart city?

cosa significherebbe per Cagliari diventare smart city

Gestione del traffico, ottimizzazione dei trasporti, sicurezza nei luoghi affollati, raccolta dei rifiuti, ma anche monitoraggio del clima e risparmio energetico. L’obiettivo è quello di evitare attività terroristiche, catastrofi naturali, incidenti disastrosi. Le smart city avranno come scopo primario quello di migliorare la vita all’interno delle città e garantire che queste soddisfino in pieno i bisogni e le necessità dei suoi cittadini.
Alcune applicazioni sono già state avviate, in fase sperimentale, nell’ecosistema metropolitano di Cagliari, e riguardano il traffico e l’affollamento. Ma è nel garantire la totale sicurezza dei cittadini, che le smart city daranno il meglio di sé. Stando a quanto affermato da Lidia Leoni, responsabile del progetto Jic: “Nella sala di controllo ci saranno una serie di operatori di diversi dipartimenti (vigili urbani, vigili del fuoco, protezione civile, ecc) che in presenza di un evento emergenziale sapranno come reagire correttamente.”.

Smart City: Cagliari sarà la prima città intelligente d’Europa ultima modifica: 2019-03-11T16:28:52+01:00 da Andreana Perla

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