Stefano Cardu, un esploratore cagliaritano alla corte del re del Siam

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ARTE PERSONAGGI

Stefano Cardu: da Cagliari alla corte del Re del Siam

pezzo della collezione Stefano Cardu

Marinaio, costruttore e avido viaggiatore, Stefano Cardu visse a lungo nell’antico Siam (odierna Thailandia) e divenne in breve uno dei costruttori più amati dalla corte reale del Paese. Nel corso della sua permanenza in oriente, accumulò una vera e propria fortuna che, infine, decise di donare alla sua città natale, Cagliari.

La storia di un esploratore

Nato a Cagliari nel 1849 da una modesta famiglia di artigiani, Stefano Cardu intraprese ben presto gli studi nautici. Ma il richiamo del mare e dell’avventura erano forti a tal punto che non li portò a termine, bensì si imbarcò su di un bastimento a vela. Tra un periodo di licenza e l’altro, tuttavia, riuscì a conseguire la patente nautica e a diventare capitano di gran cabotaggio.
Negli anni a venire continuò a viaggiare per mare, quasi incessantemente. Solo una tempesta riuscì a fermarlo e a farlo, infine, scendere a terra. Durante uno dei lunghi viaggi, infatti, si verificò un naufragio e Stefano Cardu fu costretto a raggiungere a nuoto le coste della Malesia. Da qui, raggiunse il vicino Siam e si stabilì nella sua capitale, Bangkok.

Bangkok ai tempi di Stefano Cardu

Pronto ad intraprendere una nuova attività, Stefano Cardu lavorò per qualche tempo presso un costruttore edile inglese. Affinate le sua capacità ingegneristiche e tecniche, si mise in proprio aprendo una segheria ed occupandosi quasi esclusivamente di edilizia.
Grazie al suo spiccato senso estetico volto al mondo dell’architettura, il viaggiatore cagliaritano diventò ben presto molto famoso nel Paese, finendo addirittura con l’essere più volte convocato dal Re del Siam per la costruzione di ponti e strade all’interno del Regno.
In breve, Stefano Cardu si ritrovò tra le mani una vera e propria fortuna e, dopo circa 30 anni dal suo arrivo in oriente, decise infine di ripartire alla volta dell’Europa. Dapprima si fermò a Londra, nel cui prestigioso British Museum depositò parte del suo tesoro. Ripartì poi alla volta della Francia e, infine, dell’Italia.

Tornò a Cagliari nel 1900 ma, purtroppo, non vi rimase a lungo. Nel 1917 donò alla città la sua preziosa collezione di opere e manufatti, accumulati nel corso della permanenza nel Siam. A causa di alcuni investimenti finiti male, tuttavia, Stefano Cardu si ritrovò in miseria e fu costretto a trasferirsi a Roma, a casa del genero, dove morì anni più tardi, nel 1933.

Il Museo Civico d’Arte Siamese Stefano Cardu

Cagliari non ha dimenticato l’intraprendente viaggiatore e il provetto costruttore. Sul finire degli anni ’70, la città gli dedicò un museo in cui, ancora oggi, è esposta la collezione d’arte siamese più ampia d’Europa.
Il Museo è situato all’interno della Cittadella dei Musei, celebre polo museale della città di Cagliari. La collezione Stefano Cardu comprende non solo opere d’arte siamese, che tuttavia sono la maggioranza, ma anche manufatti provenienti dalle terre vicine: Giappone, India, Cina e Indonesia.

Ingresso della cittadella dei musei in cui è presente la collezione Stefano Cardu

Una parte consistente del museo è occupata dalle armi. Possiamo trovare: lance cerimoniali e spade siamesi, pugnali usati nei rituali religiosi e di guarigione, preziose katane con annessi foderi in avorio.
La collezione comprende anche statue in avorio giapponesi e piccole statuette in bronzo, provenienti dalla Cina, raffiguranti alcune divinità tipiche. Menzione speciale per le pregiate porcellane del periodo Ming e per il Buddha dorato in meditazione, retaggio delle cultura indiana.
La collezione Stefano Cardu permette insomma di visitare ed esplorare, direttamente nel cuore di Cagliari, la cultura e le usanze di lontane antiche civiltà.

Stefano Cardu: da Cagliari alla corte del Re del Siam ultima modifica: 2018-11-21T11:56:16+01:00 da Andreana Perla

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