Dalla Torre dell’Elefante un panorama mozzafiato della città di Cagliari. Da sempre infatti uno dei monumenti simbolo del quartiere Castello è tra le mete più ghiotte per turisti e visitatori. E allora basta armarsi di pazienza per salire le ripide scale, su più piani della struttura, per arrivare alla cima. E davanti ci si trova allo spettacolo del capoluogo sardo. Da una parte, c’è la vista sul mare e sul porto, con Stampace a fare da fiore all’occhiello. Dall’altra invece la parte alta del quartiere castellano, con la Torre di San Pancrazio e la Cattedrale in un quadretto commovente alla vista. E i cagliaritani innamorati sono pronti a riabbracciare la bella torre con il grazioso elefantino. Sottoposta da due anni a importanti lavori di restauro, ora infatti è pronta a liberarsi della sua impalcatura in tutta sicurezza.
La Torre dell’Elefante, brevi cenni storici
Oggi nel cuore di cagliaritani e castellani, la Torre dell’Elefante è stata edificata nel 1307 dall’architetto Giovanni Capula. In seguito comunque il lavoro dell’ingegnere Luigi Scano sottopone la struttura a importanti modifiche. Un’imperiale struttura dunque che svetta su uno degli ingressi della vecchia città fortificata e il cui scopo originario era quello difensivo. La porta era infatti difesa da numerosi sbarramenti, un tempo chiusi al suono del corno. Curiosamente, il nome non deriva dal curioso pachiderma in pietra presente, ma dalla Ruga Leofantis, oggi nota come via Stretta.
42 metri d’altezza, sulla cima un panorama spettacolare
Come già detto in precedenza, l’intervento dell’ingegnere Luigi Scano porta dunque la Torre dell’Elefante alla sua straordinaria bellezza. 42 metri di magnificenza e quattro piani costruiti su soppalchi di legno sono infatti il frutto di un intenso lavoro. E allora per gli amanti della cultura c’è solamente la “fatica” di salire le ripide scale lignee per godere della vista del mare azzurro, sotto i raggi del sole di Sardegna.