Donna Violante Carroz: la storia della contessa “sanguinaria” – itCagliari

itCagliari

MITI E LEGGENDE PERSONAGGI

Donna Violante Carroz: la storia della contessa “sanguinaria”

stemma di famiglia violante carroz

Arrivata nell’isola dalla Spagna per succedere al padre Berengario nel governo dei feudi sardi, Violante Carroz non tardò ad acquistare la nomea di donna crudele. A sua discolpa si potrebbe dire che non ebbe vita facile. I numerosi lutti familiari e l’opposizione dei suoi stessi cittadini contribuirono a renderla dura e spietata. Come se non bastasse, attorno alla figura di Violante Carroz si insinuano una varietà di leggende circa la sua morte.

Dall’arrivo in Sardegna al difficile governo del feudo

castello di san michele e violante carroz

Nella seconda metà del 1400, Violante Carroz giunse in Sardegna in giovane età per motivi ereditari. Arrivò a Cagliari in abiti neri, in segno di lutto per la morte del padre e per quella del suo primo marito, Dalmazzo.
Vista la nobile discendenza, venne nominata contessa di Quirra e contessa di Cagliari. Il Castello di San Michele era solo uno dei fiori all’occhiello del suo feudo, e sede in cui la novella contessa ebbe dimora per buona parte del suo regno. Poco dopo l’approdo in terra sarda, Violante Carroz convolò a nozze con il suo secondo marito, Filippo Castre Sol, da cui ebbe due figli, Filippo e Giacomo.
Ma i giorno felici ebbero vita breve, e Donna Violante fece ben presto i conti con il malcontento dei suoi cittadini. Questi, infatti, mal presero la notizia di esser governati da una donna così ricca e potente. I dissapori crebbero a tal punto che la contessa dovette usare il pugno duro per reprimere l’impertinenza e l’arroganza del popolo. E, come spesso capita in questi casi, tali azioni le valsero il nome di “sanguinaria”.
La situazione era insomma piuttosto tesa, ma Violante Carroz dovette andare incontro all’ennesima tragedia familiare. Filippo morì infatti a causa della peste.
Pochi anni dopo, Donna Violante si risposò per la terza volta. Ma il vortice di morte e dolore non la abbandonarono e all’alba del XVI secolo, assistette alla scomparsa dei suoi due figli.
Intorno al 1508, conobbe un tale e se ne innamorò perdutamente. Tentò di ottenere l’annullamento del matrimonio per convolare a nozze, ma incontrò l’opposizione del vescovo di Quirra, Giovanni Castangia. Inferocita, la contessa lo fece catturare ed impiccare. Secondo le cronache, il corpo del prelato rimase appeso alle mura del Castello di San Michele per settimane, come monito per la popolazione.
Il gesto, rimasto nelle cronache della città di Cagliari, le valse la scomunica. Ma, contrariamente a quanto molti potrebbero pensare, l’accaduto lasciò su Violante Carroz un velo di rimorso che la accompagnò fino alla sua morte.

Le leggende sulla morte di Violante Carroz

l'amato castello di quirra di violante carroz

Quanto accadde dopo la violenta esecuzione del vescovo, è avvolto nella leggenda.
Stando ad alcune voci, Violante Carroz si rinchiuse all’interno del Castello di San Michele e qui visse da reclusa fino alla morte. Altri affermano che la contessa, tormentata e pentita, si sia gettata dalle mura del Castello di Quirra.
L’ipotesi più credibile, è che Donna Violante abbia cercato il perdono rinchiudendosi in una piccola cella del convento di San Francesco di Stampace.
Gli amanti del mistero del soprannaturale affermano che il suo spirito vaghi ancora per il parco antistante il Castello di San Michele e che, di tanto in tanto, faccia visita alla sua amata vecchia dimora, ovvero su ciò che resta del Castello di Quirra.

Donna Violante Carroz: la storia della contessa “sanguinaria” ultima modifica: 2019-01-01T13:44:45+01:00 da Andreana Perla

Commenti

Promuovi la tua azienda in Italia e nel Mondo
To Top