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La festa di Ognissanti tra storia e tradizione

Il primo giorno del mese di novembre si celebra la festa di Ognissanti. Si caratterizza per una serie di rituali e tradizioni che affondano le loro radici nelle antiche culture delle popolazioni celtiche. In Sardegna la festa di tutti i santi con il tempo ha acquisito un ruolo importante nel calendario locale. Si contraddistingue infatti dal desiderio di visitare i sepolcri dei nostri cari. Ma quali sono le origini e i significati della festa di Ognissanti? 

Le origini

La nascita della festa di tutti i santi risulta segnalata per la prima volta intorno al IV secolo nella città di Antiochia, centro turco sulle rive del fiume Oronte. Durante questa festività ci si riuniva per commemorare i santi nella domenica successiva alla Pentecoste. In molte chiese orientali il culto di Ognissanti è in effetti celebrato ancora oggi il 13 maggio. Nel mondo occidentale la celebrazione di tutti i santi sembra essere collegata alla festa romana della Dedicatio Sanctae Marie ad Martyres. Una festa celebrata durante la ricorrenza della trasformazione del Pantheon da tempio politeista a chiesa dedicata alle Vergini e a tutti i martiri (609 d.C.).

Bisogna comunque puntualizzare che anche questa festività ricorreva, come nel calendario orientale, il 13 maggio. Allora come mai attualmente festeggiamo Ognissanti il primo del mese di novembre? La scelta della data sembra sia da imputare a Papa Gregorio III (731-741) il quale scelse questa occasione in quanto collegata alla consacrazione della cappella nella chiesa di San Pietro alle reliquie dei santi apostoli e di tutti i santi. 

Le candele che simboleggiano le anime dei defunti durante la vigilia di Ognissanti, link: https://www.saralessandrini.it/veglia-di-ognissanti/.

Ognissanti: una festa tra cristianità e paganesimo 

Secondo alcuni studiosi la festa di tutti i santi sembra essere originariamente attribuita al popolo dei celti in Inghilterra, collegandosi alla festa pagana del Samhain. Secondo le usanze celtiche la festa del Samhain si caratterizzava per il ritorno, nel mondo dei vivi, delle antiche anime dei trapassati. Questi secondo la tradizione soggiornavano presso i luoghi dove erano vissuti e facevano “visita” ai loro cari. Questo aspetto della tradizione celtica è tutt’oggi radicato anche nella nostra cultura popolare. Anche in Sardegna si è soliti la notte della vigilia di Ognissanti apparecchiare le proprie tavole con del cibo, in attesa che il defunto, durante la notte, ritorni dal mondo ultraterreno per poterlo gustare. 

 I dolci tipici della festa: Is Pabassinusu e ossus de mottu 

Quando si pensa al weekend di Ognissanti è quasi inconcepibile non associarlo in Sardegna alla nostra secolare tradizione culinaria e in questo caso dolciaria. Tra i dolci ricorrenti durante questa festività ricordiamo i papassini, dolci al profumo di uva passa, spezie e frutta candita. Conosciuti per le loro varianti in tutto il panorama isolano i papassini sono dei dolci creati con la pasta frolla arricchita da spezie, frutta secca e, a seconda delle varianti, conditi con mandorle, vaniglia, cannella, frutta candita e semi di finocchio. Insieme ai papassini ricordiamo le ossa di morto. dolcetti preparati con pasta di mandorle, zucchero e scorza di limone, perfetti per vivere questa festività autunnale.

Is Pabassinusu, i dolci tipi della festività, link: https://cookidoo.it/recipes/recipe/it-IT/r276635.
La festa di Ognissanti tra storia e tradizione ultima modifica: 2021-11-01T08:09:16+01:00 da Licia Molino

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