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Le stazioni della via Crucis cagliaritana: la loro origine

Stazione Vi

Le stazioni in ghisa della via Crucis, originariamente erano 14, ma due andarono distrutte. Queste furono costruite prima di tutto, per rievocare le sofferenze del doloroso cammino di Gesù verso il Calvario ed i cagliaritani ne rivolgono il loro pensiero nei venerdì di quaresima e durante la Settimana Santa. Furono murate nel 1933 in varie chiese di Castello, Marina, Stampace e Villanova. A volerle fu l’arcivescovo Piovella, che intendeva commemorare il XIX centenario della morte di Gesù e celebrare il Giubileo straordinario indetto per quell’anno da Pio XI. Al monsignor Piovella, in aggiunta, va anche il merito di aver promosso la lunga passeggiata della Via Crucis.

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Stazione VI della via Crucis – Fonte: Cagliari turismo.it

La seconda guerra mondiale e la distruzione di due stazioni della Via Crucis

Poi arrivò la seconda guerra mondiale che fecce piazza pulita di case e pubblici edifici. I bombardamenti portarono via due stazioni, la tredicesima che si trovava sulla facciata della chiesa di San Domenico. Ricostruita poi con lo stesso materiale negli anni Cinquanta e murata in un palazzotto davanti alla chiesa. Questa scomparve però una ventina d’anni dopo e se ne persero le tracce. Le bombe sbriciolarono anche l’undicesima, collocata sotto la nicchia superiore della facciata di Sant’Anna. Ricostruita anch’essa negli anni Cinquanta con linea diversa rispetto all’originale, oggi visibile all’angolo tra la via Azuni e la via S. Efisio.

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Chiesa di Santa Rosalia, Cagliari – Fonte: Wikipedia

Il diffondersi della pratica promossa dai francescani

La via Crucis iniziava e terminava nella chiesa di Santa Rosalia, dell’ordine dei frati minori, perché nel corso dei secoli fu soprattutto la sensibilità francescana a diffonderne la pratica. Promossa da monsignor Ernesto Maria Piovella, arcivescovo di Cagliari dal 1920 al 1949, la Via Crucis muraria cittadina constava per l’appunto di questi quattordici bassorilievi, collocati sulle facciate di chiese e palazzi degli storici quartieri di Marina, Villanova, Castello e Stampace. Oggi, attraverso il medesimo itinerario, è possibile non solo visitare alcuni dei luoghi di culto più antichi in città, ma anche fare un’impareggiabile esperienza della Cagliari più caratteristica, con le sue strette vie, gli scorci sorprendenti e i panorami da togliere il fiato.


Le quattordici stazioni:

I: Cristo condannato a morte presso la Chiesa S. Rosalia / Santuario S. Salvatore da Horta in via Torino
II: Cristo caricato della croce presso la Chiesa S. Giacomo in piazza S. Giacomo
III: Cristo cade per la prima volta sotto la croce
IV: Cristo incontra la madre presso la Chiesa S. Cesello in via S. Giovanni
V: Cristo aiutato da S. Simone di Cirene presso la Chiesa S. Mauro in via S. Giovanni
VI: S. Veronica deterge il volto di Cristo presso Palazzo del Conservatorio della Provvidenza in piazza Indipendenza
VII: Cristo cade per la seconda volta sotto la croce presso Palazzo Arcivescovile piazza Palazzo
VIII: Cristo ammonisce le donne di Gerusalemme presso la Chiesa S. Croce in piazza S. Croce
IX: Cristo cade per la terza volta sotto la croce presso la Chiesa S. Giuseppe in piazza S. Giuseppe
X: Cristo spogliato delle vesti presso la Chiesa Madonna della Pietà / Monastero del S. Sepolcro nelle scalette Monache Cappuccine
XI: Cristo inchiodato alla croce.
XII: Cristo morto sulla croce presso la Chiesa S. Agostino in via Baylle
XIII: Cristo deposto dalla croce presso la Chiesa S. Sepolcro in piazza S. Sepolcro
XIV: Corpo di Cristo deposto nel Sepolcro presso la Chiesa S. Rosalia / Santuario S. Salvatore da Horta in
via Torino



Le stazioni della via Crucis cagliaritana: la loro origine ultima modifica: 2022-06-26T07:47:17+02:00 da Lara Desogus

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