San Nicola di Bari: una chiesa cagliaritana scomparsa - itCagliari

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CHIESE EDIFICI STORICI LO SAPEVI CHE MEMORIA MONUMENTI

San Nicola di Bari: una chiesa cagliaritana scomparsa

San Nicola

In Sardegna il culto di San Nicola è attribuibile al clero orientale. La diffusione legata alla traslazione delle reliquie a Bari, è testimoniata dalle numerose chiese intitolate a quel santo sparse in tutta l’isola.

La chiesa di San Nicola risulta menzionata per la prima volta in un atto notarile, il cui oggetto è la vendita di un terreno da parte del chirurgo Tancredi ai padri francescani che dovevano costruirvi la loro chiesa con annesso convento. Il notaio nel citare i confini del terreno, faceva riferimento ad alcuni punti tra i quali la suddetta chiesa che in quel periodo aveva l’attributo di “Capitolio”. Termine con cui si indicava la presenza di un tempio dedicato alla triade capitolina (Giove, Giunone e Minerva) che in epoca romana si trovava nelle vicinanze.

San Nicolo Napoletani
Chiesa di San Nicola di Bari – Fonte: Vistanet.it

Il primo documento riguardante la chiesa di San Nicola

La chiesa, era stata costruita secondo i canoni del romanico-pisano e dunque presumibilmente nel XIII secolo. Agli inizi del 400 la troviamo citata in un atto di affitto. Trovandosi nei pressi del mare doveva essere molto frequentata da naviganti, mercanti e marinai.

Durante il 500 risulta nuovamente menzionata nel contratto di affitto di un campo situato tra le chiese di San Nicola ad oriente e di San Salvatore ad occidente. Essa possedeva altari lignei, sculture, dipinti e paramenti sacri ed era sostenuta tramite l’affitto di alcuni terreni e dagli introiti di lasciti e censi. Lo conferma l’atto di cessione della chiesa nel 1600 effettuato dal canonico Didaco Uda, alla “nazione napoletana”. I destinatari della concessione era tutti napoletani ma residenti a Cagliari, che avevano costituito una confraternita intitolata a Nostra Signora di Visita Pobres. Quest’ultima aveva come compito la cura e l’assistenza per i poveri e dei marinai ammalati. San Nicola divenne così la chiesa dei napoletani che erano numerosi in città. Vivevano nel quartiere di Marina ma si spostavano anche in tutta l’isola.

Il cambio dell’intitolazione a Nostra Signora di Visita Probes

Nel 1626 vollero intitolare la chiesa a Nostra Signora di Visita Probes e ottennero la conferma papale. Nonostante ciò la chiesa continuò ad essere conosciuta con il nome di San Nicola.

Immagine
Statua San Nicola di Bari

Le ristrutturazioni della chiesa di San Nicola e i suoi numerosi fondi

I fondi per il suo mantenimento, furono resi disponibili pretendendo 50 ducati da ogni vascello che fosse partito da Cagliari alla volta di Napoli. Da intendersi come una sorta di assicurazione di viaggio. Le entrate prospicue resero possibile anche la sua ristrutturazione, compresa la costruzione di un’arcata nell’altare maggiore. Alcuni anni dopo la vedova di un napoletano che aveva amministrato la chiesa, ne abbellì la cappella dedicata al Crocefisso con alcuni ornamenti. Tra questi l’immagine della Purissima Concessione.

Un’ulteriore ristrutturazione avvenne per mano di Nicolò Pignatelli, viceré di Sardegna dal 1687 al 1690. Allo scopo di recuperare i fondi, decretò che tutte le navi battenti la bandiera delle due Sicilie, approdate in Sardegna, fossero assoggettate ad un imposta. Con il ricavato acquistò vari oggetti sacri e ordinò la realizzazione nella facciata di uno scudo marmoreo dedicato alla famiglia Pignatelli. Un altro restauro venne effettuato nel 1687 e mise in sesto l’arcata dell’altare maggiore. L’edificio acquisì man mano un aspetto sempre più solenne. Alla fine del XVII secolo le opere di abbellimento non erano ancora terminate. Inoltre, quelle volute dal viceré Pignatelli riguardavano quasi esclusivamente l’interno. Non a caso trent’anni dopo si dovette intervenire nella struttura esternamente.

Dalla cattiva amministrazione alla sua scomparsa

Piano piano però una cattiva amministrazione delle entrate della chiesa comportò gravi danni. San Nicola andò via via sempre peggiorando anche a causa dei redditi sempre più esigui, e della loro spesa esclusivamente per feste e celebrazioni. Il secolo successivo coincise col periodo peggiore. Morto Petruzzi nel 1806, l’amministrazione continuò ad essere gestita dalla nazione napoletana, ma le entrate diminuirono ulteriormente e la chiesa cadde in rovina. Nel 1869 avvenne la demolizione e l’area fu venduta all’imprenditore Michele Carboni che ne realizzò un teatro. Nel 1879 però anche questo scomparve poiché essendo costruito in legno, prese fuoco. Più tardi nel sito ci fu la costruzione di un nuovo edificio, il palazzo Boero, e il cambio di denominazione della strada, da: s’arruga se santu Nicolau a via Sassari.

San Nicola di Bari: una chiesa cagliaritana scomparsa ultima modifica: 2022-06-25T10:01:28+02:00 da Lara Desogus

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