All’interno della città di Cagliari, a pochi metri dal famoso lungomare Poetto, è situata un’oasi di rara importanza: il Parco Naturale del Molentargius. A tutti gli effetti considerata una delle aree naturalistiche più importanti dell’isola, il parco offre un’esperienza preziosa a stretto contratto con un ecosistema unico nel suo genere.
Le origini del Parco Naturale del Molentargius
Il Parco Naturale del Molentargius si estende su un territorio di 1600 ettari ed è nato ufficialmente nel 1999. La sua importanza strategica, come sito di sosta e nidificazione di numerose specie di uccelli acquatici, era infatti già nota negli anni ’70. Non a caso, nel 1977 ottenne il riconoscimento dalla Convenzione di Ramsar come area umida di enorme importanza per l’avifauna.
Prima di diventare un parco, il Molentargius era una delle aree predilette per l’estrazione del sale, attività conclusasi solo nel 1985. Il termine da cui prende il nome è retaggio di quei tempi antichi: is molentargius sta ad indicare appunto i conduttori di asini, coraggiose figure che si recavano nelle saline e caricavano gli asini del prezioso oro bianco raccolto nei bacini.
Il Parco Naturale del Molentargius comprende diversi specchi d’acqua, appartenenti alle ex Saline di Stato di Cagliari. I due sistemi maggiori sono la Bellarosa Maggiore (lo stagno principale costituito da acqua salata) e la Bellarosa Minore (lo stagno di acqua dolce).
Interesse naturalistico ma anche storico
La maggiore attrattiva del Parco Naturale del Molentargius sono naturalmente la straordinaria varietà di uccelli che popolano, in precisi periodi dell’anno, l’intera area. Il più famoso è il Fenicottero Rosa (sa genti arrubia), talmente importante per la città di Cagliari da esserne diventato uno dei suoi simboli più riconosciuti.
Oltre all’appariscente Fenicottero Rosa, altre specie si ritrovano di frequente a visitare il parco: il Germano Reale, gli Aironi, i Cormorani e i Cavalieri d’Italia, giusto per citarne alcuni. Qualcuno abita oramai l’area verde per tutto l’anno: il Pollo Sultano, la Folaga e la Gallinella d’acqua. Graditi ospiti di passaggio sono anche diverse varietà di Gabbiano: Il Gabbiano Roseo, il Gabbiano Corso e il Gabbiano Reale.
Non solo uccelli però: il Parco Naturale del Molentargius ospita anche una nutrita varietà di rettili (come la tartaruga palustre), anfibi (sopratutto raganelle e rospi) e mammiferi (ricci, donnole e conigli selavatici, in primis). La flora componente il parco è molto varia e vi appartengono sia piante endemiche dall’impronta tipicamente mediterranea, sia piante particolari a rischio di estinzione.
Il Parco Naturale del Molentargius rappresenta anche un’area di interesse storico. Alcune zone, in particolar modo quelle presenti nel suggestivo percorso della Via del Sale, offrono diversi spunti di riflessione sui progressi tecnico scientifici che si sono svolti dai tempi in cui si lavorava assiduamente nelle vasche, sull’evoluzione dell’architettura e sullo sviluppo ambientale di quelle stesse aree dapprima considerate solo aride pianure buone solo a produrre il sale. Tali percorsi sono ancora poco noti al grande pubblico, ma di sicuro fascino.
Visitare il Parco Naturale del Molentargius
L’accesso al parco è libero e gratuito.
Al suo interno si possono affrontare escursioni, suddivise per lunghezza e difficoltà, e percorsi ciclistici. Oppure, semplicemente, si può passeggiare in tutta tranquillità all’interno dell’area o praticare jogging e birdwatching.
Altre modalità di visita del parco sono il minibus e il battello. Quest’ultimo, permette di visitare a fondo i canali principali del parco e alcune aree di interesse altrimenti non raggiungibili.