Giuseppe Dessì è stato un importante scrittore cagliaritano. Dopo un’adolescenza ribelle, mitigata dall’affetto familiare, il giovane Dessì entra in contatto con il vasto mondo della letteratura. Laureato alla Statale di Pisa, inizia quindi a dedicarsi egli stesso alla scrittura. Il libro più celebre, Paese d’ombre, gli valse nel 1972 il prestigioso Premio Strega.
Un’adolescenza turbolenta
Nato a Cagliari nel 1909, Giuseppe Dessì trascorrerà solo una breve parte dell’infanzia nel capoluogo sardo. La sua adolescenza avrà infatti come cornice prediletta la città di Villacidro. Tale periodo tuttavia fu per Dessì assai turbolento. A causa della guerra, il padre, ufficiale dell’esercito, è spesso costretto lontano da casa. La lontananza dalla figura paterna, graverà molto sul carattere introverso del giovane. Lo spirito di ribellione, maturato in questi anni, gli costeranno diverse bocciature al ginnasio e lo porteranno infine ad abbandonare gli studi.
Nella casa del nonno, entrerà in contatto con letture di stampo filosofico e scientifico. La lettura disordinata di tali testi, lo porteranno a convincersi di quanto l’uomo sia incapace di agire e pensare seguendo una propria personale volontà. Il giovane Dessì giungerà sull’orlo della follia, arrivando persino a maturare ipotesi suicide. Saranno l’affetto del padre e la riscoperta dei classici della letteratura, a riportare nella vita del ragazzo un equilibrio stabile. Concluderà con successo gli studi al ginnasio e nel 1929 si iscriverà al Liceo Dettori di Cagliari.
Conseguito il diploma nel 1936, prosegue con gli studi universitari presso la Statale di Pisa. Negli ambienti universitari si immergerà nella nascente corrente dell’antifascismo. Profondo ammiratore di Emilio Lussu sin dall’infanzia, egli era infatti ben allineato con gli ideali liberal socialisti del movimento. Dopo la laurea, inizia ad insegnare in diverse città italiane. Diverrà in pochi anni provveditore agli Studi di Sassari e, successivamente, di Ravenna e Grosseto. Infine, negli anni 50, giungerà all’Accademia dei Lincei a Roma.
I primi scritti e la vittoria di Giuseppe Dessì al Premio Strega
Gli studi universitari prima e il lavoro da insegnante dopo, lo costringeranno spesso a star lontano dalla Sardegna. Eppure, essa è sempre presente nei suoi ricordi e la porteranno a diventare la cornice ideale dei romanzi e dei drammi dello scrittore. Qui, la Sardegna appare sempre come incastonata in un unico, immutabile, orizzonte temporale. È un‘isola antica e mitica, contaminata tuttavia dall’ignoranza e la violenza del “continente”. Sin dai racconti del padre, assimilati in giovane età, Dessì additerà il resto del Paese come un luogo privo di valori e incline alla ferocia.
I primi romanzi pubblicati sono San Silvano (1936) e Michele Boschino (1942). A seguire saranno pubblicati, tra gli altri, L’isola dell’angelo (1949) e I passeri (1955).
Romanzo considerato una delle migliori testimonianze della Prima Guerra Mondiale è stato Il disertore. Tale libro acclamato a gran voce dalla critica, vinse il Premio Bagutta nel 1962. Ma questo non fu l’unico premio di pregio vinto da Giuseppe Dessì. Nel 1972, infatti, egli vincerà il Premio Strega con il romanzo Paese d’ombre.
Il teatro e l’amicizia con Maria Lai
La scrittura non fu il solo mezzo artistico di cui si servì Dessì. Negli anni 50 farà infatti conoscenza con l’artista Maria Lai, con cui intratterrà una lunga e proficua collaborazione. Si diletta inoltre nella produzione di diverse opere teatrali. Tra queste spiccano i drammi La giustizia, diffuso in primis dalla BBC inglese, e La Trincea. Quest’ultimo, ispirato ad un’episodio accorso al padre durante la Prima Guerra Mondiale, fu trasmesso nel 1961 dalla neonata Rai 2.
Giuseppe Dessì morirà infine nel 1977 a Roma. In suo ricorso, è stata istituita nel 1986 la Fondazione Giuseppe Dessì, con sede a Villacidro. Sin dalla sua nascita, la Fondazione promuove ogni anno il Premio Letterario Giuseppe Dessì. Articolato in diverse sezioni, il premio si rivolge a tutti gli autori di narrativa e poesia di lingua italiana.