La solennità dell’Immacolata è tra le giornate più sentite nella religiosità sarda. Un dogma molto giovane, di certo, definito dalla Chiesa “solamente” nel 1854 e nell’Isola così tanto sentito. E Cagliari allora, nel suo cuore storico di Castello, dedica alla Madonna due importanti portici. Sotto di questi, infatti, sono in tanti a essere passati, rapiti dalla loro maestosità e forse dal loro mistero.
Dagli Stamenti ai portici, l’Immacolata “su” in Castello
Il culto all’Immacolata è vivo in Sardegna già dal 1656, con il Giuramento degli Stamenti nella Cattedrale di Cagliari. Ed è proprio da quelle parti alte della città, “su” in Castello, che si respira nelle viuzze la devozione verso la Vergine. Percorrendo la lunga e principale via Lamarmora, infatti, già dall’inizio appare il portico della Madonna delle Grazie. Quasi ad annunciarci il nostro ingresso nel quartiere delle tre torri.
Oltre il De Candia l’omaggio alla Madonna Immacolata
Basta infatti fare qualche passo più su del noto locale De Candia, verso i nobili palazzi Brondo e Zapata, e ci si trova sotto l’arco della torre dell’Aquila, dedicato dai castellani all’Immacolata. Ecco quindi la piazzetta della Madonna delle Grazie, con il suo bel altarino votivo, oltre il quale si presenta il palazzo Rossi. Forse, però, non più nelle sue migliori condizioni.
Castello, lo stretto portico tra le due vie
Benvenuti in Castello, dunque. Meta, da sempre, cardine delle gite turistiche e luogo di fascino per i cagliaritani passeggianti. La via Lamarmora si eleva quasi imperiosa e dopo la plazuela, sa pratzita per tutti, come non citare su porciu de sa Madonna de is Gratzias. Una curiosa omonimia, in parte giustificabile, per un portico che collega la via Lunga alla via Genovesi, da sempre buio e carico di mistero. Un tempo era noto come porciu ‘e Cristu, con il quadro di Gesù, ora solamente un ricordo per i più ghiotti collezionisti.
La cornice non c’è più: resta solo l’immagine della Madonna
La cornice del quadro di Cristo non c’è più. Rimane ancora, però, l’immagine dell’Immacolata, su quell’altarino non più ricco di fiori come un tempo. E allora, forse anche per semplificare le cose, i castellani hanno iniziato a chiamare quel portico de sa Mandonna de is gratzias, il quale invece si trova, come detto, nella piazzetta Lamarmora. Di certo, a questo portico la fama non manca: una leggenda lo lega a Sant’Efisio, come ricorda molto bene Cenza Thermes. Ma forse sarebbe meglio raccontarla in un contesto più adatto e rispettoso per il Martire Glorioso.