È stato il palcoscenico di vittorie importanti, luogo in cui sentirsi orgogliosamente sardi. Poco importava che si arrivasse dalla Gallura o dall’Ogliastra. Lo stadio Sant’Elia riuniva tutti attorno al Cagliari, l’unica squadra dell’isola ad aver giocato in Serie A e Serie B. Un campo testimone delle prodezze di Gigi Riva, uno dei migliori giocatori italiani di tutti i tempi e il più grande marcatore della nazionale italiana con 35 goal in 42 partite. Record ancora imbattuto.
La rincorsa del Cagliari alla Serie A
Nel 1970, anno di esordio dello stadio Sant’Elia, il Cagliari ne aveva già fatta di strada. Con la maglia rosso-blu, indossata fin dagli anni Venti, aveva festeggiato qualche mese prima lo scudetto. Un traguardo sognato fin dalla nascita del club e raggiunto dopo anni di cadute e graduali risalite. Dopo la vittoria del campionato di Serie C nel 1951-52 e la promozione in serie B è lo stadio Amsicora ad ospitare le partite interne. Prima in terra battuta e poi in erba, per quasi 20 anni diventa la casa dell’Unione Sportiva Cagliari. Sono stagioni calcistiche di rincorsa verso la serie A, interrotta solo da una breve scivolata in serie C, fino alla conquista delle classifiche e al raggiungimento dei livelli più alti del calcio italiano. È il 1964 e a disputare il suo primo campionato di Serie A c’è anche il Cagliari.
Stadio Sant’Elia: la casa dei Campioni d’Italia
Quello stesso anno l’architetto Antonio Sulprizio presenta il progetto per la costruzione di uno stadio nel quartiere Sant’Elia in grado di ospitare 35.000 persone. Mentre l’edificio prende forma, cresce anche il ruolo della squadra rosso-blu, sempre più protagonista nella lotta per lo scudetto. Una vittoria sfiorata nella stagione 1968-69, che diventa realtà l’anno successivo. Il 12 aprile 1970 il Cagliari è campione d’Italia con due giornate d’anticipo. Lo stadio Sant’Elia è pronto ad accogliere i vincitori con tutti gli onori. Uno stadio diventato nel frattempo ancora più grande rispetto al progetto originario. Un impianto in grado di ospitare quasi 60.000 persone, che possono diventare 70.000 considerando anche i posti in piedi.
Stadio Sant’Elia: gli eventi e i suoi protagonisti
È una partita di Coppa Italia a inaugurare lo stadio Sant’Elia il 12 settembre 1970. Albertosi, Martiradonna, Mancin, Cera, Niccolai, Tomasini (69° Brugnera), Domenghini, Nenè, Gori, Greatti, Riva scendono in campo e vincono 4-1 contro il Massese. Gigi Riva apre e chiude il poker di reti al 15° e al 83° facendo esplodere lo stadio. Il Rombo di Tuono, come lo soprannominò il giornalista Gianni Brera, segna la storia dello stadio Sant’Elia, che lo vede giocare fino alla fine della sua carriera. E poi Mondiali ’90, amichevoli e qualificazioni ai mondiali del ’94. Nel corso della sua storia anche la Nazionale maggiore ha calpestato il terreno di gioco del Sant’Elia, mentre cantanti nazionali e internazionali hanno fatto riempire i suoi spalti.
Stadio Sant’Elia: una storia lunga 47 anni
La favola dello stadio Sant’Elia non ha ancora un lieto fine: dismesso nel 2017 con un’amichevole, il Last match, si attendeva il completo abbattimento nel 2020. Una decisione dovuta a numerosi problemi di stabilità diventati sempre più pressanti e iniziati tra la fine degli anni 90 e 2000. Assieme ai primi lavori di demolizione nel 2015, è stato presentato anche il progetto del nuovo stadio Sant’Elia. Un edificio moderno che sorgerà su quello vecchio. Un tempio del calcio con 25.000 posti in grado di ospitare negozi e ristoranti, approvato nel 2017 dal comune di Cagliari e dalla Regione Sardegna.