Un gioiello di cultura e fede, all’interno della splendida cornice del quartiere Castello. A Cagliari la chiesa ortodossa è una realtà conosciuta a pochi, ma simbolo di un costante contatto fra il popolo sardo e la cristianità dell’est Europa. E per tutti è uno spettacolo di cui non privarsi, così vicino alle nostre tradizioni che molti neanche immaginano.
Chiesa ortodossa, in Castello la cristianità da pochi conosciuta
No, non è un’altra religione, come in tanti credono erroneamente. La fede in Gesù Cristo infatti si radica in più culture nelle diverse forme. La chiesa ortodossa è frutto del lontano scisma del 1054, quando le comunità autocefale d’Oriente hanno deciso di staccarsi dall’autorità papale, sino a oggi. Dal 2011 la comunità trova spazio anche in Castello, nella piccola chiesa di Nostra Signora della Speranza. La domenica e il giovedì si compiono così importanti rituali di preghiera, nella cappella gentilizia della famiglia Aymerich.
Chiesa ortodossa, la piccola comunità di popoli dell’Est uniti nella preghiera
Dalla Romania alla Russia, così come dalla Bulgaria ai Balcani. Ma non è raro trovare qualche italiano. Sono tanti gli stranieri che, spesso lontani dai loro cari, trovano un clima di famiglia nella chiesa ortodossa di via Duomo. Proprio a fianco alla maestosa Cattedrale, padre Nikolay Volskyy celebra i riti cristiani al cospetto della piccola, ma sempre più nutrita, assemblea di fratelli cristiani dell’Est. E il giovane sacerdote diventa allora preziosa guida morale e spirituale, fondamentale nell’aiuto concreto a chi è lontano dalla propria famiglia.
La koiné dello slavo antico, quei riti così vicini e così lontani
Quando capita di assistere ai riti ortodossi si respira un’atmosfera di genuinità, forse perduta nel modernità del mondo occidentale. Lo slavo antico è la lingua che unisce un’intera comunità di popoli, logicamente differenti. All’interno della chiesa dell’aquila bicipite, simbolo del casato degli Aymerich, si celebrano allora le nostre solennità di Natale e Pasqua nella più totale partecipazione. E non sono sicuramente le uniche. Di certo, il calendario è ben differente e diversi sono pure alcuni aspetti delle celebrazioni. Ma la devozione e l’amore di un popolo per le proprie origini non possono che essere un orgoglio per tutto il quartiere.